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Il patiromer è efficace e sicuro contro l’iperkaliemia

Nefrologia Medical Information Dottnet | 17/04/2015 17:12

Il trattamento con patiromer riduce la kaliemia in pazienti con malattia renale cronica e iperkaliemia trattati con RAAS.

L’iperkaliemia è una condizione associata ad aritmia cardiaca e ad un aumento della mortalità. I pazienti affetti da malattia renale cronica al terzo stadio che assumono farmaci inibitori dell’escrezione renale di potassio, in particolare gli inibitori del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RASS), risultano ad alto rischio di iperkaliemia. Attualmente non è disponibile una terapia efficace contro l’iperkaliemia, che risulta pertanto una condizione limitante nel trattamento dei pazienti con RASS inibitori.

Lo scopo dello studio, multicentrico e prospettico, è stato valutare l’efficacia e la sicurezza di patiromer, un legante del potassio non assorbito, in pazienti affetti da malattia renale cronica con iperkaliemia che assumevano un RASS inibitore.

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Il patiromer sospensione orale è un polimero non assorbito in grado di legare il potassio, prevalentemente a livello del colon distale, dove la concentrazione libera di potassio è più alta, aumentando in questo modo l’escrezione fecale e abbassando i livelli sierici del potassio.

Sono stati inclusi nello studio 237 pazienti di età compresa tra i 18 e gli 80 anni affetti da malattia renale cronica al terzo e al quarto stadio, con velocità di filtrazione glomerulare stimata (eGFR), da 15 a <60 ml per minuto per 1,73m2 di superficie corporea e con livelli di potassio sierico da 5,1 a meno di 6,5 mmol /L, che avevano ricevuto una dose di uno o più inibitori RAAS per almeno 28 giorni.

Lo studio è stato svolto in due fasi, la prima della durata di quattro settimane di trattamento per un singolo gruppo, in singolo cieco e la seconda fase di otto settimane controllata con placebo, in singolo cieco e randomizzata.

Nella prima fase di trattamento è stata somministrata ai pazienti una dose iniziale di 4.2 g o 8.4 g di patiromer in 40ml di acqua 2 volte al giorno per quattro settimane. L'endpoint primario di efficacia è stato la variazione media del livello di potassio sierico in corrispondenza della quarta settimana di trattamento rispetto ai livelli rilevati inizialmente.

I 107 pazienti che alla fine della quarta settimana presentavano una diminuzione del livello di potassio tra i 3.8 e i 5.1 mmol/L sono stati ammessi alla seconda fase dello studio, della durata di otto settimane, durante la quale sono stati assegnati in modo casuale al gruppo che ha continuato la terapia con patiromer (n=55) oppure al gruppo che è passato all’assunzione del placebo (n=52). In questa fase l'endpoint primario di efficacia è stato la differenza tra i due gruppi nella variazione dei livelli di potassio sierico dalla prima alla quarta settimana di questa fase.
 

I risultati dello studio hanno dimostrato che nella fase iniziale i pazienti trattati con patiromer, hanno presentato una variazione media del livello di potassio sierico di -1.01 mmol/L (P<0.001 ). Alla quarta settimana, il 76% dei pazienti ha raggiunto livelli di potassio compresi tra 3.8 è 5.1 mmol/L.

I risultati relativi alla seconda fase dello studio, hanno evidenziato che l'aumento medio del livello di potassio, confrontato ai valori iniziali di questa fase, è stato maggiore nel gruppo trattato con placebo rispetto al gruppo in trattamento con il patiromer (P<0.001). Si è verificata una recidiva di iperkaliemia (livello di potassio maggiore o uguale a 5.5 mmol/L) nel 60% dei pazienti del gruppo placebo rispetto al 15% dei pazienti del gruppo trattato con patiromer fino all’ottava settimana (P<0.001).

L’evento avverso più comune del trattamento con patiromer è stato la stitichezza da lieve a moderata riscontrata nell’11% dei pazienti, mentre l’ipokaliemia si è verificata nel 3% dei pazienti.

In conclusione, nei pazienti con malattia renale cronica e iperkaliemia che ricevevano inibitori RAAS, il trattamento con patiromer è stato associato ad una diminuzione dei livelli sierici di potassio e ad una riduzione della ricorrenza di iperkaliemia rispetto al gruppo in trammento con il placebo.

Riferimenti bibliografici:

Patiromer in patients with kidney disease and hyperkalemia receiving RAAS inhibitors.Weir MR, Bakris GL, Bushinsky DA, Mayo MR, Garza D, Stasiv Y, Wittes J, Christ-Shimdt H, Berman L, Pitt B, OPAL-HK Investigators. N Engl J Med. 2015 Jan 15;372(3):211-21.

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