Canali Minisiti ECM

Identificata una terapia per prevenire l'insufficienza renale acuta

Nefrologia Redazione DottNet | 13/06/2024 13:59

Ricerca del San Raffaele di Milano presentata a Belfast

Uno studio internazionale, guidato dall'Ospedale San Raffaele di Milano, ha individuato per la prima volta al mondo un trattamento per prevenire una patologia più frequente e mortale dell'infarto miocardico acuto: l'insufficienza renale acuta (Ira). In particolare la ricerca, pubblicata sulla rivista New England Journal of Medicine (Nejm), "ha dimostrato per la prima volta - spiega il San Raffaele - l'efficacia della somministrazione endovenosa di amminoacidi per prevenire la comparsa di Ira in seguito a intervento chirurgico con bypass cardiopolmonare".     Lo studio internazionale coordinato dell'IRCCS Ospedale San Raffaele, finanziato grazie alla vittoria di un Grant del ministero della Salute italiano, ha visto la partecipazione di 3.

511 pazienti provenienti da 22 centri, tra i quali Italia, Croazia e Singapore, e sarà presentato dal professor Giovanni Landoni e dalla dottoressa Martina Baiardo Redaelli a Belfast, in occasione del Critical Care Reviews Meeting 2024.   "I dati che abbiamo raccolto con questo studio confermano che la terapia con gli aminoacidi è in grado di prevenire l'insufficienza renale acuta.
Da oggi potremo studiare e forse applicare questi risultati non solo agli interventi chirurgici effettuati con bypass, ma anche a chi soffre di insufficienza cardiaca, a chi si sottopone a trapianto di rene, a chi ha un'insufficienza renale in corso", ha commentato il professor Alberto Zangrillo, primario dell'Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione Generale al San Raffaele.   Sono oltre 300 milioni l'anno gli interventi chirurgici nel mondo, 1 milione eseguito con ausilio di bypass cardiopolmonare.   Come ricorda lo stesso San Raffaele, "il corpo e gli organi dei pazienti che affrontano un intervento chirurgico sono sottoposti ad uno stress acuto e diversi studi affermano che a risentire dello stress operatorio sono soprattutto i reni, in quanto si riduce la perfusione renale e aumenta il rischio di sviluppare insufficienza renale acuta (IRA), che può successivamente evolvere in malattia renale cronica". 

Commenti

I Correlati

Partirà prossimamente una sperimentazione clinica mirata a valutare l’efficacia di uno xenotrapianto

Acalabrutinib–venetoclax con o senza obinutuzumab ha prolungato significativamente la sopravvivenza libera da progressione rispetto alla chemioimmunoterapia

I dati delle analisi intermedie della fase 3 dello studio FRONTIER3, presentati ad EAHAD 2025 hanno dimostrato la sua efficacia nei pazienti pediatrici in regime di profilassi

Sequestro medicinali e sostanze dopanti per oltre 2 mln di euro

Ti potrebbero interessare

Studio pubblicato sull'American journal of transplantation

Intervento in Usa, speranza per migliaia di malati in lista attesa

E' una malattia renale autoimmune che compromette la funzione del rene: circa un terzo dei pazienti con nefropatia membranosa progredisce verso la fase terminale

Il 14 marzo le iniziative dei medici per promuovere l'informazione

Ultime News

Più letti