Le fragole provenienti da produzione biodinamica hanno un'attività antiossidante e antiproliferativa superiore a quelle provenienti da produzione convenzionale. Lo ha dimostrato uno studio condotto dall'Inran, l'Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, in collaborazione con l'Università di Bologna, presentato in occasione della chiusura del progetto 'Bioagribio' coordinato dall'Inran.
Nelle fragole bio, i ricercatori hanno riscontrato quantità maggiori di acido ellagico e acido ascorbico, più altre sostanza come flavonoidi e minerali, rispetto alle fragole prodotte da agricoltura convenzionale. ''L'acido ascorbico ha una funzione antiossidante - ha detto Ginevra Lombardi Boccia, ricercatrice dell'Inran - mentre l'acido ellagico svolge un ruolo importante come antiproliferante''. Con l'analisi delle molecole delle fragole lo studio ha voluto verificare se queste proprietà si trasformassero poi in effettivi benefici per la salute. Utilizzando un modello intestinale in vitro, Andrea Tarozzi, ricercatore dell'Università di Bologna ha messo in evidenza ''un reale apporto di effetti salutistici aggiuntivo - ha spiegato - superiore nei campioni di fragole biologiche, rispetto a quelle prodotte con coltivazione convenzionale''.
La correlazione emerge per la prima volta da uno studio condotto presso l'Università della California, a Riverside, e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation Insight
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La pratica potrebbe salvare 820.000 vite l'anno
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