Il mondo politico ha ''ormai le sue mani sulla sanità, visto che in sei casi su dieci è il politico a scegliere i primari negli ospedali''.
A denunciare questa situazione è Francesco Romeo, direttore della cattedra di Cardiologia all'università di Tor Vergata a Roma. ''I politici - ha detto - hanno voluto la gestione totale della sanità scegliendo i primari. Nei concorsi che vengono fatti, si presentano 10 persone. A scegliere poi in piena discrezionalità, indipendentemente dalla graduatoria, è il direttore generale''. Gli ultimi fortini da espugnare per i politici ''sono l'università e la cardiologia, con buona pace dei pazienti - ha concluso Romeo - è comunque sconcertante vedere politici, politicanti e media scandalizzarsi per una gestione accademica dei concorsi universitari e rimanere in silenzio di fronte alla cooptazione politica di chi andrà a dirigere come primario una divisione di cardiologia''.
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”
Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia
Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
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