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L'Aifa approva nuovo trattamento contro la sclerosi multipla

Neurologia Redazione DottNet | 24/09/2015 15:56

Un'iniezione due volte al mese per ridurre le recidive

Una iniezione sottocutanea una volta ogni due settimane, per un totale di 26 iniezioni l'anno, per "ridurre significativamente le recidive della sclerosi multipla recidivante remittente". Lo promette una terapia a base di peginterferone beta-1a, farmaco di cui stamani è stato annunciato l'arrivo in Italia, dopo la recente approvazione da parte dell' Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).

2px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 17.16px; orphans: auto; text-align: left; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px; -webkit-text-stroke-width: 0px; display: inline !important; float: none; background-color: rgb(255, 255, 255);">La 'recidivante remittente' è la forma di sclerosi multipla più comune di malattia, che riguarda l'80% dei pazienti. Solo in Italia sono circa 75.000 le persone affette da sclerosi multipla, con 2.000 nuovi casi stimati ogni anno.

2px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 17.16px; orphans: auto; text-align: left; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px; -webkit-text-stroke-width: 0px; display: inline !important; float: none; background-color: rgb(255, 255, 255);">"La minore frequenza di somministrazione del nuovo trattamento è resa possibile dal processo di pegilazione, che aumenta l'emivita del farmaco e garantisce un effetto terapeutico più duraturo - spiega Diego Centonze, Responsabile Centro Sclerosi Multipla Università Tor Vergata di Roma - Si tratta del primo interferone pegilato disponibile per il trattamento della sclerosi multipla recidivante remittente e la somministrazione ogni due settimane permette la semplificazione della terapia e un minore impatto sulla vita dei pazienti".

"Nonostante l'avvento di nuove terapie orali, l'interferone rimane un'opzione terapeutica attuale e importante, che risponde al bisogno di terapie efficaci e sicure nel breve ma anche nel lungo termine", aggiunge Antonio Bertolotto, Direttore Neurologia 2 del Centro Riferimento Regionale Sclerosi Multipla di Orbassano (Torino), il quale fa riferimento allo studio Advance per evidenziare che "i profili di sicurezza e tollerabilità del nuovo farmaco sono in linea con le altre terapie a base di interferone utilizzate per la sclerosi multipla".

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