Secondo uno studio degli esperti di Baltimora, la ragione sarebbe sangue più denso
Le persone che subiscono un attacco di ictus in condizioni di scarsa idratazione rischierebbero danni 4 volte superiori rispetto alle persone idratate. Lo afferma uno studio condotto da alcuni ricercatori del Johns Hopkins Hospital di Baltimora, negli Stati Uniti, presentato all'ultimo incontro della American Stroke Association e riportato dal sito In a Bottle (www.inabottle.it). I ricercatori hanno scoperto che "gli effetti dell'attacco cerebrale peggiorano nel 42% dei pazienti disidratati rispetto al 17% dei pazienti idratati". Gli effetti di un ictus risulterebbero peggiori nei pazienti disidratati perché il loro sangue appare più denso rispetto ai pazienti idratati.
Mona Bahouth e il suo team di esperti hanno raccolto per nove mesi dati provenienti da 170 casi di persone colpite da ischemia cerebrale e ricoverate al Johns Hopkins Hospital. "Circa il 44% dei pazienti risultava disidratato" dice lo studio, nel quale i ricercatori hanno utilizzato la risonanza magnetica per monitorare danni cerebrali. Gli esperti hanno così riscontrato che "la disidratazione può contribuire in modo consistente al peggioramento degli effetti degli attacchi cerebrali". Ora ci vorranno ulteriori studi, conclude Bahouth, che determineranno se l'idratazione "possa essere un metodo accessibile e poco costoso per migliorare gli esiti di un ictus. Senza contare che può essere somministrato anche a pazienti nelle località più remote".
Fonte: ansa
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