Dal Giappone fenomeno 'Hikikomori'; in Usa test a donne incinte
Giovani sempre più 'malati nell'anima'. Crescono i casi di ragazzi depressi, di adolescenti con forti disagi psicologici spesso collegati all'uso di sostanze stupefacenti, ma si fanno largo anche 'nuove forme' di malessere tra i teen-ager come il singolare fenomeno 'Hikikomori', nato in Giappone e che ora conta migliaia di casi in Italia. E' una depressione che 'cambia volto', soprattutto nel mondo giovanile, quella sulla quale gli psichiatri puntano i riflettori, avvertendo come al contempo tale patologia stia determinando un''epidemia' pure tra gli anziani.
La depressione, avvertono gli esperti in occasione della Conferenza Internazionale 'Depression: State of the Art 2016', organizzata all'interno della Città del Vaticano con il contributo non condizionato dell'azienda Lundbeck, rappresenta una vera e propria emergenza: è la più diffusa malattia al mondo e secondo le stime dell'Organizzazione mondiale della sanità, solo nel 2015, la depressione ha interessato 350 milioni di persone, più dell'intera popolazione degli Stati Uniti (che conta 321 milioni di abitanti).
Una patologia la cui incidenza sta aumentando pericolosamente, dunque, e che nel caso dei giovani assume forme diversificate: ''Il disagio psicologico tra i ragazzi è in aumento - afferma lo psichiatra Alfredo Carlo Altamura dell'Università di Milano - e le cause sono varie, da quelle familiari alla scuola. Le forme di depressione giovanile vengono oggi riconosciute prima, ma quello che preoccupa è anche l'aumento negli ultimi anni dei giovani che abusano di sostanze ed alcol sviluppando patologie psicologiche correlate''. Ma ad imporsi, in termini numerici, sono pure forme di malessere 'inedite': in Giappone li chiamano 'Hikikomori' e sono ragazzi che, ad un certo punto, decidono di tagliare i ponti con il mondo esterno, verso il quale sviluppano fobia ed odio, rinchiudendosi letteralmente nella propria stanza o casa per mesi o anni, avendo come unico collegamento col mondo la Rete. In Giappone, dal 2000 ad oggi, i casi noti sfiorano il milione, ma anche in Italia il fenomeno è in allarman
fonte: ansa
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