La terapia con una combinazione a dose fissa di dutasteride e tamsulosina ha determinato un rapido e sostenuto miglioramento dei sintomi.
Lo studio multicentrico, randomizzato, open-label, a gruppi paralleli di Roehrborn et al. è stato realizzato per stabilire se una combinazione a dose fissa (CDF) di 0.5 mg di dutasteride e 0.4 mg di tamsulosina possa essere più efficace della vigile attesa con inizio di una terapia a base di tamsulosina - secondo protocollo, se i sintomi non migliorano (watchful waiting, WW-All) - in soggetti naïve al trattamento con iperplasia prostatica benigna (IPB) moderatamente sintomatica a rischio di progressione.
Hanno preso parte allo studio 742 pazienti con punteggio dell’International Prostate Symptom Score (IPSS) di 8-19, volume prostatico ≥30mL e livelli di PSA sierico totale ≥1.5 ng/mL. I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere la CDF (n=369 pazienti) oppure la WW-All (n=373 pazienti) e seguiti per 24 mesi. Tutti i pazienti hanno ricevuto consigli riguardanti lo stile di vita.
L'endpoint primario è stato il miglioramento sintomatico dalla baseline a 24 mesi, misurato mediante l’IPSS. Gli outcome hanno compreso la progressione clinica dell’IPB, l'impatto sulla qualità della vita (QoL) e la sicurezza.
Il cambiamento del IPSS a 24 mesi è stato significativamente maggiore per la CDF rispetto a WW-All (-5.4 in confronto a -3.6 punti, p<0.001). Con la CDF, il rischio di progressione della IPB è risultato ridotto del 43.1% (p<0.001); rispettivamente il 29% e il 18% dei pazienti del gruppo WW-All e del gruppo a CDF hanno mostrato progressione clinica, compreso il peggioramento della sintomatologia nella maggior parte dei pazienti. I miglioramenti nella qualità di vita (come Indice di Impatto IPB e punto 8 del IPSS) sono stati osservati in entrambi i gruppi, ma sono risultati significativamente maggiori con la CDF (p<0.001). Il profilo di sicurezza della CDF è stato coerente con i profili di dutasteride e tamsulosina stabiliti.
La terapia con la combinazione a dose fissa di dutasteride e tamsulosina, insieme ai consigli sullo stile di vita, ha determinato un rapido e sostenuto miglioramento nei pazienti con sintomi moderati di IPB a rischio di progressione, un miglioramento della qualità della vita e una riduzione del rischio di progressione della IPB significativamente maggiore rispetto alla vigile attesa seguita da inizio della terapia con tamsulosina come da protocollo.
Riferimenti bibliografici:
Se ne parlerà sabato 14 settembre, sede idipharma di via G. Mameli 12 , Aci Bonaccorsi (Catania)
Carone: "La branca emergente dell’urologia funzionale incide fortemente sulla cura dell’incontinenza di cui soffrono circa 7 milioni di italiani"
Dagli urologi italiani un decalogo per affrontare al meglio la patologia
Verze: “L’Iperplasia Benigna della Prostata può essere considerata fra i problemi di salute che maggiormente interessano il maschio che invecchia, sia per la diffusione epidemiologica che per l’impatto sulla qualità di vita"
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