Il trattamento mensile con metronidazolo intravaginale più miconazolo ha ridotto la percentuale di visite per vaginosi batterica.
Le infezioni vaginali sono comuni, spesso ricorrono e possono aumentare nelle donne il rischio di infezioni sessualmente trasmesse (IST).
McClelland et al hanno effettuato uno studio clinico randomizzato per valutare l'efficacia di una nuova terapia per prevenire le infezioni vaginali ricorrenti.
Sono state esaminate 234 donne HIV-negative, con età compresa tra i 18 e i 45 anni, che presentavano una o più infezioni vaginali, tra vaginosi batterica (VB), candidosi vulvovaginale (CVV) o trichomonas vaginalis (TV). Le pazienti sono state assegnate in modo casuale a ricevere ovuli vaginali contenenti metronidazolo 750 mg più miconazolo 200 mg (n=118 pazienti) oppure il placebo (n=116 pazienti) per 5 notti consecutive ogni mese per 12 mesi. Gli endpoint primari, valutati ogni 2 mesi, sono stati la VB (colorazione di Gram) e la CVV (esame microscopico positivo a fresco e coltura).
Un totale di 217 (il 93%) donne hanno completato lo studio. I risultati dello studio hanno evidenziato che il trattamento farmacologico ha ridotto la percentuale di visite per VB rispetto al gruppo del placebo (21.2% rispetto a 32.5%; rischio relativo [RR] 0.65, intervallo di confidenza del 95% [IC] 0.48-0.87). Al contrario, la percentuale di visite per CVV è risultata simile tra il gruppo in terapia (10.4%) e il gruppo del placebo (11.3%; RR 0.92, IC del 95% 0.62-1.37).
I dati ottenuti hanno dimostrato che il trattamento mensile con metronidazolo intravaginale più miconazolo ha ridotto la percentuale di visite per VB durante i 12 mesi di follow-up. E’ necessario effettuare ulteriori studi per determinare se questa tipologia di intervento possa ridurre il rischio di malattie sessualmente trasmissibili nelle donne.
Riferimenti bibliografici:
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