La percentuale di fallimento primario è risultata più elevata per le fistole rispetto agli innesti in pazienti anziani.
Le linee guida Kidney Disease Outcomes Quality Initiative hanno indicato le fistole arterovenose come accesso preferenziale nei pazienti in emodialisi. Tuttavia, questo non può essere ritenuto valido per tutte le popolazioni di pazienti, soprattutto per gli anziani, data la presenza di comorbilità e l'aspettativa di vita relativamente ridotta.
Lo studio di Cui et al. è stato condotto per stabilire se le fistole apportino ulteriori benefici rispetto agli innesti arterovenosi in pazienti anziani sottoposti ad emodialisi.
E’ stata effettuata un’analisi retrospettiva di un database degli accessi vascolari per confrontare gli outcome di 138 fistole e 44 innesti in pazienti anziani (≥ 75 anni) nel corso di un periodo di 4 anni.
La percentuale di fallimento primario è risultata più elevata per le fistole rispetto agli innesti (rapporto di probabilità, 2.89; p=0.008), e un numero maggiore di fistole hanno richiesto uno o più interventi rispetto agli innesti per poter essere funzionanti (31% in confronto al 10%, rispettivamente; p=0.03). Inoltre, il tempo di dialisi catheter-free è risultato più lungo per le fistole che per gli innesti (p<0.001). Tuttavia, le percentuali di pervietà primaria e secondaria per fistole e innesti sono risultate paragonabili tra loro e tra i diversi punti di accesso. Le percentuali di mortalità per tutte le cause sono state paragonabili tra i due gruppi di pazienti.
I dati dello studio hanno evidenziato che, nonostante le raccomandazioni abbiano indicato la fistola come approccio primario, anche gli innesti possono essere considerati una opzione d’accesso di prima linea in pazienti anziani sottoposti a trattamento emodialitico.
Riferimenti bibliografici:
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