Il GFB Onlus dà il via a un trial clinico negli Stati Uniti.
Nel 2016 verranno trattati i primi pazienti in un muscolo e già l’anno successivo potrebbe essere possibile iniettare la terapia in tutto il corpo del paziente
Grande entusiasmo e soddisfazione al GFB ONLUS (Gruppo Familiari Beta-sarcoglicanopatie Onlus) di Talamona per l’avvio del primo trial clinico sulla LGMD2E (Beta-sarcoglicanopatia), che sarà condotto dal prof. Jerry Mendell a Columbus Ohio. Il GFB ONLUS è l’unica associazione in tutto il mondo ad occuparsi di questa grave forma di distrofia muscolare.
Intervista a Vola Beatrice
Da quanti anni sostenete questo progetto?
Abbiamo iniziato a sostenere questo progetto nel 2012, un anno prima di costituire ufficialmente l’associazione. E’ stato possibile finanziare il progetto grazie al gruppo che si era creato attorno al nostro sito internet, attivo da soli due anni. Il sito era stato creato fin da subito in tre lingue, inglese, italiano e tedesco, per consentire a tutte le famiglie, interessate da questa patologia, di convergere nel gruppo.
In cosa consiste il progetto?
Il progetto era suddiviso in tre fasi, partiva con la valutazione dell’efficacia pre-clinica del trasferimento nei topi malati di LGMD2E del gene beta-sarcoglicano umano, attraverso l’uso come vettori dei virus adenoassociati ricombinanti.
Poi proseguiva con la predisposizione normativa del trial clinico volto alla trasmissione intramuscolare del gene beta-sarcoglicano umano grazie a vettori virali adenoassociati ricombinanti, comprendente gli studi formali di tossicità e bio-distribuzione e la produzione clinica dei vettori.
L’ultima fase riguardava la realizzazione del trial clinico di terapia genica per la trasmissione intramuscolare (nel muscolo extensor digitorum brevis), mediante vettori virali adenoassociati ricombinanti, del beta-sarcoglicano nei pazienti affetti da LGMD2E.
A che punto è ora il progetto?
Attualmente è stata conclusa con successo la seconda fase del progetto, il 20 agosto 2015 sono stati pubblicati i risultati delle prime due fasi sulla rivista Gene Therapy, nell'articolo dal titolo: “Beta-Sarcoglycan gene transfer decreases fibrosis and restores force in LGMD2E mice”.
A novembre il GFB ONLUS ha ricevuto dal prof. Mendell il quarto report, contenente tutti gli aggiornamenti sul lavoro svolto nell’ultimo anno e il 20 novembre si è tenuta la quinta call telefonica. A seguito dei promettenti risultati ottenuti , il GFB ONLUS e la sua Commissione Medico-Scientifica hanno deciso di continuare nel finanziamento del progetto, per avviare il trial clinico previsto nella terza fase del progetto. Fino ad ora sono stati versati complessivamente 1.100.000 dollari.
Come sarà il primo trial?
Sarà un trial per valutare la sicurezza della terapia, di tipo intramuscolare, con l’infusione della terapia in un piccolo muscolo isolato. Verrà eseguito su 3 pazienti, di età superiore a 18 anni. Nessun paziente dell’associazione ha richiesto al momento di partecipare a questo trial.
Quali saranno i passi successivi?
Inizialmente si parlava di procedere con iniezione vascolare in un arto del paziente. Ma a questo punto il prof. Mendell ha proposto una variazione, dichiarando che intende procedere con la richiesta di iniezione sistemica in tutto il corpo del paziente, compreso il muscolo cardiaco e il diaframma, che permetterà di curare tutti i muscoli e, anche, il cuore e la respirazione. Il GFB ONLUS ha accolto con molta sorpresa questa straordinaria notizia. Tutti gli aggiornamenti sul progetto verranno pubblicati sul sito internet dell’associazione, nella pagina dedicata al progetto.
Intervista a Yvan Torrente, ricercatore e membro della commissione medico scientifica del GFB Onlus, PhD, Laboratory of Stem Cells of the Department of medical-surgical Pathophysiology and Transplantation, Università di Milano, Foundation IRCCS Ca 'Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano)
Cos’è la terapia genica?
La terapia genica viene applicata in quelle malattie genetiche in cui un gene alterato non permette la produzione di una proteina, o genera la produzione di una proteina alterata e malfunzionante. Il vettore virale, in questo caso particolare i vettori adenoassociati ricombinanti, trasportano il gene sano, accanto al nucleo della cellula, e permettono alla cellula stessa di produrre la proteina mancante o alterata.
Perché i Sarcoglicani sono particolarmente indicati per questo tipo di terapia?
Le Sarcoglicanopatie sono quattro, denominate alfa, beta, gamma e delta. Rispetto alle altre malattie genetiche, hanno la caratteristica di avere il gene molto piccolo e quindi facilmente veicolabile coi vettori virali. Per questo motivo questo gruppo di malattie sono i migliori candidati per questo tipo di terapia.
A che punto è la terapia genica sugli altri Sarcoglicani?
Il Prof. Mendell e la Dott.ssa L. Rodino Klapac hanno cominciato il lavoro sulla LGMD2E basandosi sulle loro esperienze acquisite con un analogo progetto di studi per la cura, attraverso terapia genica, della Distrofia dei Cingoli tipo 2D (deficit dell’Alfa-sarcoglicano), iniziato dieci anni prima.
Nel 2009 e 2010 hanno pubblicato i risultati del primo trial clinico per la LGMD2D, sulla rivista Annual Neurology, dai titoli “Limb-girdle muscular dystrophy type 2D gene therapy restores alpha-sarcoglycan and associated proteins” e “Sustained alpha-sarcoglycan gene expression after gene transfer in limb-girdle muscular dystrophy, type 2D”.
Nel 2015 hanno avviato il secondo trial clinico sulla LGMD2D, dal titolo “Gene Transfer Clinical Trial for LGMD2D (Alpha-sarcoglycan Deficiency) Using scAAVrh74.tMCK.hSGCA”. In questo secondo trial è previsto il trattamento di due pazienti in una sola gamba, a basso dosaggio, e sei pazienti in entrambe le gambe. Le iniezioni sui pazienti sono iniziate a marzo 2015, il trial è ancora in corso e non sono stati pubblicati i risultati.
Anche un primo trial sulla LGMD2C (Gamma-sarcoglicanopatia) è stato pubblicato in Francia nel 2012, sulla rivista Brian, dal Prof. Serge Herson. Al momento i ricercatori francesi stanno lavorando sulle modalità di produzione del gene.
Cosa ci si può aspettare da questi primi trial clinici?
Nel corso del 2016 verranno resi noti i primi risultati dei trial americani in corso sulla 2E e sulla 2D. In particolare dovrebbero essere resi noti anche alcuni dati sull’efficacia della terapia, oltre a quelli sulla sicurezza. Molto interessante sarà il secondo trial sulla 2E, in cui il vettore virale è al momento stato modificato con l’inserimento di un promotore specifico, che permetterà alla terapia di entrare anche nel cuore e nel diaframma.
Tutti le informazioni relative a questi trial sono riportate sul sito dell’associazione nella sezione “archivio pubblicazioni scientifiche/terapia genica”. Gli aggiornamenti invece saranno riportati nella home page e nella sezione dedicata alla “ricerca scientifica”.
Fonte: Associazione GFB Onlus
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