Al Bambino Gesù, dopo 6 settimane arriva lo stesso risultato di mesi di logopedia
Si apre una nuova frontiera per il trattamento della dislessia: attraverso la stimolazione cerebrale non invasiva con una micro-stimolazione a bassissima intensita' elettrica è possibile migliorare le capacità di lettura dei bambini in tempi molto ridotti. La stimolazione non e' neppure percepita dai bambini durante il trattamento e non ha provocato nessun effetto indesiderato o fastidio.
La tecnica è stata sperimentata dai ricercatori di Neuropsichiatria Infantile dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù sotto la supervisione della dottoressa Deny Menghini, in collaborazione con il Laboratorio di Stimolazione Cerebrale della Fondazione Santa Lucia. E' la prima volta che si tenta questa strada. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Restorative, Neurology and Neuroscience.
La dislessia è un disturbo di natura genetica, biologica, ambientale che porta a una difficoltà nella lettura. In Italia colpisce circa il 3% dei bambini in età scolare con ripercussioni sull'apprendimento, sulla sfera sociale e psicologica. Nei bambini dislessici ci sono alcune aree del cervello poco attive o con un livello di attivazione alterato. Per condurre lo studio è stata utilizzata la tecnica di Stimolazione Transcranica a Corrente Diretta (tDCS), procedura non invasiva con passaggio di corrente a basso voltaggio (pari a quello necessario ad alimentare il monitor di un pc) già impiegata per la terapia di alcuni disturbi come l'epilessia focale o la depressione.
fonte: bambin gesù
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