Il prossimo 22 aprile, si celebrerà la prima Giornata Nazionale dedicata alla Salute della Donna.
La nostra connazionale torinese, che quest’anno avrebbe compiuto 107 anni e che ha aperto la strada alla moderna neuroscienza molecolare, era molto sensibile ai temi della salute e del benessere dell'universo femminile. Se fosse ancora tra noi ci avrebbe ringraziato per questa onorificenza, ma non per se stessa. Convinta sostenitrice che con l’istruzione si sconfigge l’ignoranza che è alle radici della povertà e della fame, tramite la sua Fondazione si è molto adoperata per le donne più bisognose non solo di salute ma anche d’istruzione.
Rita Levi Montalcini, con quella sana dose di ottimismo e positività che l’ha sempre contraddistinta, diceva spesso che le leggi razziali del 1938 (era ebrea) si erano rivelate la sua fortuna, perché l’avevano obbligata a costruirsi un laboratorio in camera da letto, dove iniziò le ricerche che in seguito le hanno permesso di scoprire la “molecola” che le è valsa il Nobel per la Medicina ricevuto nel 1986 insieme allo statunitense Stanley Cohen.
Questa la motivazione: «La scoperta dell’NGF all'inizio degli anni cinquanta è un esempio affascinante di come un osservatore acuto possa estrarre ipotesi valide da un apparente caos. In precedenza i neurobiologi non avevano idea di quali processi intervenissero nella corretta innervazione degli organi e tessuti dell'organismo».
Il fattore di crescita nervoso o NGF (nerve growth factor) è una “proteina segnale” che svolge importanti funzioni nello sviluppo del sistema nervoso nei vertebrati. In particolare, ha un ruolo primario nella riparazione del tessuto nervoso. Quando si verifica un danno in un tessuto, la reinnervazione delle fibre danneggiate viene promossa dalla secrezione di NGF da parte delle cellule dei tessuti che circondano l’area danneggiata. Questo vuol dire che la reinnervazione non è un meccanismo intrinseco del tessuto nervoso ma, la crescita dei prolungamenti nervosi o assoni è un processo fisiologico influenzato e regolato dall’NGF, tramite meccanismi di segnalazione cellulare.
Fin dai primi anni universitari, Rita Levi Montalcini, si era dedicata agli studi sul sistema nervoso approfondendo le le sue ricerche sui processi del suo differenziamento.Quando l’11 giugno 1951 scoprì l’NGF, comprese subito che il fattore di crescita nervoso era fondamentale per stimolare lo sviluppo del sistema nervoso nelle prime settimane dello sviluppo embrionale. E non solo. L’NFG è in grado di prevenire il danno delle cellule nervose adulte, o neuroni, indotto dal contatto con sostanze tossiche. Nel caso poi venga temporaneamente a mancare l'irroramento sanguigno per un mini ictus ischemico, riesce a garantire la sopravvivenza dei neuroni e ne favorisce la rigenerazione, aspetto fondamentale per la riabilitazione dopo un ictus. Queste scoperte hanno dato il via ad ulteriori studi, oggi ancora in corso, sul possibile impiego dell'NGF nel trattamento di malattie neurodegenerative, quali Alzheimer, Parkinson, sclerosi multipla, sclerosi laterale amiotrofica ed anche alcune forme di depressione particolarmente difficili da trattare con i farmaci tradizionali.
L’NGF entra in gioco anche nei livelli di stress in particolari situazioni della vita come le missioni spaziali che mettono a dura prova il sistema nervoso degli astronauti a 360°. Nel 2005, gli studi di biologia a bordo della Stazione Spaziale Internazionale sull'astronauta Roberto Vittori, hanno utilizzato i livelli di NGF su sangue e urina, prima e dopo il lancio e ogni tre giorni in orbita, come indicatore del livello di stress della missione. Scopo dell’esperimento era anche studiare in termini scientifici tramite l’NGF le modifiche comportamentali legate all’invecchiamento, alla neurodegenerazione e alla riduzione della plasticità neuronale.
Oltre all'attività neuronale, l'NGF ha anche altre funzioni. Stimola le difese immunitarie, influenza la produzione delle cellule del sangue e in alcuni animali, se presente nello sperma, è in grado di indurre l'ovulazione della femmina. Una ricerca condotta nell'universita' di Pavia ha dimostrato che il suo livello e' piu' alto all'inizio dell'innamoramento e molto piu' presente che in coppie consolidate o nei single. Inoltre, è il capostipite delle “neurotrofine”, i fattori di crescita coinvolti nei processi di accrescimento tumorale.
Molte ricerche sono ancora oggi condotte dall’l'European Brain Research Institute (EBRI) fondato nel 2002 da Rita Levi Montalcini, per continuare la ricerca da lei stessa condotta per trent’anni sulla “molecola della sua vita”considerata importante tanto nello sviluppo dell'individuo quanto in quello della specie umana.
L’EBRI risponde alla necessità di avere in Italia un centro in cui condurre ricerche di natura fondamentale sul cervello con l’obiettivo di individuare nuove strategie terapeutiche per le malattie neurodegenerative ed altri gravi disturbi del sistema nervoso.
“Il cervello è ciò che un essere umano ha di più importante. Tutto il resto è un supporto necessario a tenerci in vita e a far funzionare quella macchina straordinaria che ci rende diversi da tutti gli altri esseri viventi e che resta a oggi la cosa più complessa che conosciamo nell’universo”
Rita Levi Montalcini
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