Arrivano gli inibitori del recettore dell’angiotensina e della neprilisina (ARNI) e l’empagliflozin, farmaco anti-diabete a vocazione anti- scompenso.
Sono state pubblicate European Heart Journale European Journal of Heart Failure, le nuove linee guida per la diagnosi e il trattamento dello scompenso cardiaco acuto e cronico, presentandole in contemporanea al congresso Heart Failure 2016/3° Congresso Mondiale sullo Scompenso Cardiaco Acuto in corso in questi giorni a Firenze.
Argomento di interesse crescente visto l’invecchiamento generale della popolazione e che già oggi riguarda l’1-2% della popolazione adulta nel mondo occidentale. Si calcola che a 55 anni il rischio di sviluppare scompenso cardiaco sia del 33% per i maschi e del 28% per le donne; nel corso di un anno inoltre si stima che arrivino al decesso per morte improvvisa o per peggioramento dello scompenso il 17% dei ricoverati e il 7% dei pazienti scompensati ambulatoriali.
Le nuove terapie.Tra le novità in campo terapeutico di questa nuova edizione delle linee guida c’è il farmaco LCZ696 appartenente alla nuova classe degli ARNI (inibitori del recettore dell’angiotensina e della neprilisina) che fa la sua comparsa ufficiale sulla scia dei risultati dello studio PARADIGM-HF.
“C’è stata molta discussione – ammette il professorPiotr Ponikowski, direttore della Task Force che ha redatto le linee guida a QS - sul fatto che LCZ696 dovesse essere o meno incluso in questa edizione delle linee guida; alla fine abbiamo raccomandato che questo nuovo farmaco vada a rimpiazzare gli ACE-inibitori nei pazienti con le caratteristiche di quelli inclusi nel trial PARADIGM-HF; tutti i membri della task force hanno invece convenuto sul fatto che prima di allargare le raccomandazioni al suo impiego è necessario attendere ulteriori dati”.
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