Le applicazioni di regimi dietetici integrati con i nutraceutici sono in costante crescita.
Ci sono anche i nutraceutici nella panoplia degli strumenti utili a prevenire ipercolesterolemie, ipertensioni arteriose e scompenso cardiaco. E’ una delle evidenze emerse al VI Congresso nazionale della Sinut, la Società italiana di nutraceutica, organizzato a Bologna. Interventi e relazioni hanno evidenziato l’ottimo stato di salute in cui versa il comparto: in una società che invecchia ma vuole preservare le proprie performances o addirittura migliorarle, le applicazioni di regimi dietetici integrati con i nutraceutici sono in costante crescita. Nella prevenzione del rischio cardiovascolare, per esempio, c’è una ampia casistica di pazienti moderatamente ipercolesterolemici/ipertesi/iperglicemici/sovrappeso a rischio intermedio o in fasce di età in cui la somministrazione di farmaci specifici ha un rapporto rischio/beneficio ancora da determinare con precisione (per esempio bambini, adolescenti, donne in età fertile senza altri fattori di rischio associati) che potrebbero giovarsi di una supplementazione alimentare con integratori o principi attivi di origine naturale.
«Le applicazioni della nutraceutica nella prevenzione in tale area» spiega a Filodiretto Arrigo Cicero, presidente della Sinut «meritano uno specifico interesse da parte del farmacista in farmacia, perché i dati dicono che una persona su due tra coloro che entrano in farmacia è iperteso e una su quattro è scompensata».
fonte: federfarma
La correlazione emerge per la prima volta da uno studio condotto presso l'Università della California, a Riverside, e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation Insight
I ricercatori del Labanof dell’Università Statale di Milano hanno esaminato due scheletri di donne e dei loro feti, con deformità attribuibili all'osteomalacia, una patologia legata alla fragilità ossea e associata alla carenza di vitamina D
Lo rivela uno studio effettuato su 1771 studenti di 48 scuole elementari pubbliche di Madrid
La pratica potrebbe salvare 820.000 vite l'anno
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