Il 9,8% è obeso; il 25% non consuma frutta e verdura tutti i giorni
Il 20,9% dei bimbi italiani di 8-9 anni è sovrappeso e il 9,8% è obeso; il 25% non consuma frutta e verdura tutti i giorni. I dati dagli ultimi monitoraggi del Sistema di sorveglianza nazionale 'Okkio alla Salute' - Ministero della Salute evidenziano che l'incidenza del fenomeno va di pari passo con la sua persistenza: due bambini su tre, secondo le statistiche, sono destinati a mantenere la condizione di obesità anche in età adulta e il consumo di frutta e verdura negli ultimi anni in Italia è sceso sotto i 400 grammi al giorno raccomandati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.
I dati sono emersi a Bologna nella tavola rotonda 'La buona tavola si impara a scuola' promossa da Fico Eataly World e Caab, con la Regione Emilia-Romagna. Ne hanno trattato nell'aula magna di Agraria gli europarlamentari Paolo De Castro e Marc Tarabella, l'assessore regionale Simona Caselli, l'ad di Fico Eataly World Tiziana Primori, il presidente del Caab Andrea Segrè, il presidente Scuola di Agraria e Medicina Veterinaria Unibo Claudio Ciavatta, il direttore dell'ufficio scolastico regionale Stefano Versari. Nell'incontro sono stati messi a fuoco i punti del nuovo programma europeo di distribuzione nelle scuole di frutta, verdura, latte e latticini previsti dalla Risoluzione del Parlamento europeo approvata a marzo.
La correlazione emerge per la prima volta da uno studio condotto presso l'Università della California, a Riverside, e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation Insight
I ricercatori del Labanof dell’Università Statale di Milano hanno esaminato due scheletri di donne e dei loro feti, con deformità attribuibili all'osteomalacia, una patologia legata alla fragilità ossea e associata alla carenza di vitamina D
Lo rivela uno studio effettuato su 1771 studenti di 48 scuole elementari pubbliche di Madrid
La pratica potrebbe salvare 820.000 vite l'anno
La correlazione emerge per la prima volta da uno studio condotto presso l'Università della California, a Riverside, e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation Insight
I ricercatori del Labanof dell’Università Statale di Milano hanno esaminato due scheletri di donne e dei loro feti, con deformità attribuibili all'osteomalacia, una patologia legata alla fragilità ossea e associata alla carenza di vitamina D
Lo rivela uno studio effettuato su 1771 studenti di 48 scuole elementari pubbliche di Madrid
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