Lo dimostra uno studio presentato al Congresso dell'Associazione europea per lo studio sul diabete (Easd) da ricercatori della Società Italiana di Diabetologia (Sid).
Un test sul Dna potra' prevedere quanto si può dimagrire con la chirurgia bariatrica. Lo dimostra uno studio presentato al Congresso dell'Associazione europea per lo studio sul diabete (Easd) da giovani ricercatori della Società Italiana di Diabetologia (Sid). Il Bypass gastrico è un intervento di chirurgia bariatrica sempre più utilizzato nel trattamento dell'obesità grave.
Sebbene questo intervento determini una netta riduzione del peso, alcuni pazienti perdono tuttavia meno peso del previsto. Poiché questo non dipende da errori chirurgici, e' importante riuscire ad individuare chi non risponderà bene alla chirurgia già prima dell'intervento. Lo studio, spiega Edoardo Vitolo, Dipartimento di medicina clinica e sperimentale dell'Università di Pisa, ''ha avuto lo scopo di valutare l'influenza della presenza di alcune varianti genetiche sui risultati (in termini di perdita di peso) di un intervento di bypass gastrico''.
Tali ricerche ''si inseriscono nel più ampio campo della farmacogenetica, ovvero di quel settore della genetica che si occupa del controllo genetico della risposta a trattamenti farmacologici'', commenta Giorgio Sesti, presidente della Società Italiana di Diabetologia. Si tratta di uno studio ''rilevante - conclude - in quanto apre la possibilità di applicare la medicina di precisione grazie alla selezione delle persone obese che maggiormente beneficeranno della chirurgia bariatrica''.
Si tratta di un nuovo farmaco per conservare la funzione beta internazionale: è la ricerca Fabulinus, e quello del pediatrico fiorentino è l'unico centro italiano attivo coinvolto
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