Big killer sono le malattie legate ai cattivi stili di vita
L'umanità ha più anni di vita a disposizione (con l'aspettativa di vita cresciuta in 35 anni di oltre 10 anni), ma porta un peso maggiore in termini di malattie croniche e anni da trascorrere in cattiva salute (non a caso l'aspettativa di vita in buona salute è salita di 6,1 anni, meno quindi di quella complessiva che segna un +10,1 anni). Cambia anche il volto delle principali cause di morte, rappresentate oggi dalle malattie cosiddette non contagiose, ma piuttosto dovute agli stili di vita e quindi anche almeno in parte prevenibili (cancro, diabete, cardiovascolari, ictus, Alzheimer, uso di droghe etc). Diminuiscono invece i decessi per malattie infettive, grazie soprattutto ai progressi nella cura di Hiv e malaria.
Tratteggiato in un numero speciale della rivista Lancet (sei articoli di oltre 50 pagine ciascuno), è il ritratto della salute fotografata da una ricerca senza precedenti su scala globale che ha preso in esame relativamente al periodo 1990-2015 dati per 249 cause di morte, 315 malattie, 79 fattori di rischio per malattie e 195 nazioni.
PRINCIPALI CAUSE DI CATTIVA SALUTE (misurata in termini di numero di anni vissuti in condizione di disabilità) - Sono a livello globale i problemi tipici della colonna vertebrale - ovvero mal di schiena e dolore al collo (cervicalgia) -, perdita di vista e udito, disturbi depressivi e anemia da carenza di ferro.
Palleschi: “L’età media elevata dei clinici italiani emerge proprio nel momento in cui si deve fronteggiare una crescente domanda di assistenza dovuta al progressivo invecchiamento della popolazione e all’aumento delle malattie croniche”
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