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Aumenta la longevità, ma molti gli anni vissuti in cattiva salute

Geriatria Redazione DottNet | 06/10/2016 19:10

Big killer sono le malattie legate ai cattivi stili di vita

L'umanità ha più anni di vita a disposizione (con l'aspettativa di vita cresciuta in 35 anni di oltre 10 anni), ma porta un peso maggiore in termini di malattie croniche e anni da trascorrere in cattiva salute (non a caso l'aspettativa di vita in buona salute è salita di 6,1 anni, meno quindi di quella complessiva che segna un +10,1 anni). Cambia anche il volto delle principali cause di morte, rappresentate oggi dalle malattie cosiddette non contagiose, ma piuttosto dovute agli stili di vita e quindi anche almeno in parte prevenibili (cancro, diabete, cardiovascolari, ictus, Alzheimer, uso di droghe etc). Diminuiscono invece i decessi per malattie infettive, grazie soprattutto ai progressi nella cura di Hiv e malaria.

Tratteggiato in un numero speciale della rivista Lancet (sei articoli di oltre 50 pagine ciascuno), è il ritratto della salute fotografata da una ricerca senza precedenti su scala globale che ha preso in esame relativamente al periodo 1990-2015 dati per 249 cause di morte, 315 malattie, 79 fattori di rischio per malattie e 195 nazioni.

PRINCIPALI CAUSE DI CATTIVA SALUTE (misurata in termini di numero di anni vissuti in condizione di disabilità) - Sono a livello globale i problemi tipici della colonna vertebrale - ovvero mal di schiena e dolore al collo (cervicalgia) -, perdita di vista e udito, disturbi depressivi e anemia da carenza di ferro.

Ma anche malattie del cuore, ictus, diabete. In Italia la principale causa di cattiva salute è proprio il mal di schiena e la cervicalgia (con un'incidenza peraltro maggiore rispetto a quanto ci si dovrebbe aspettare in base al livello socio demografico del paese basato su reddito, livello di istruzione e fecondità); seguono le patologie ischemiche e la perdita di vista e udito.

MALATTIE CRONICHE - Nel 2015 le otto più diffuse (che colpiscono, ciascuna, oltre una persona su 10) malattie croniche (che affliggono per un periodo minimo di tre mesi) a livello globale sono le carie (2,3 miliardi di persone colpite), mal di testa (cefalea tensiva 1,5 miliardi, emicrania 959 milioni), anemia da carenza di ferro (1,47 miliardi), perdita di udito (1,2 miliardi),), herpes genitale (846 milioni), miopia e simili problemi di vista (819 milioni) e ascariasi (un parassita intestinale - 762 milioni).

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MINACCE PRINCIPALI SU SCALA GLOBALE I principali fattori di rischio per disabilità e morte prematura sono oggi ampiamente legati ai comportamenti individuali; parliamo di obesità, pressione alta, fumo, eccesso di zuccheri nel sangue (iperglicemia). Altri fattori di rischio preponderanti riguardano l'alimentazione: diete troppo ricche di sale, povere di frutta e verdura, pesce, cereali integrali, semi e frutta secca; scelte alimentari che, insieme, causano il 10% della cattiva salute presente a livello globale). Sebbene il vizio del fumo sia calato di un quarto nel mondo, tale comportamento resta sempre tra le prime cinque cause di cattiva salute e fa 6,4 milioni di morti in un anno. Per l'Italia la top ten dei fattori di rischio è rappresentata nell'ordine da: pressione alta, fumo, glicemia alta, sovrappeso e obesità, colesterolo alto, scarso consumo di cereali integrali, eccessivo consumo di sale, scarsa pratica di attività fisica, inquinamento atmosferico, problemi renali.

Tanti i progressi fatti - specie nel Sud del Mondo - contro malattie infettive e igiene (reti idriche e fognarie), ma la malnutrizione e le morti neonatali e in gravidanza restano una piaga ancora da sanare. Infine si rilevano molte discrepanze nei paesi ricchi tra salute 'attesa' in base al livello socio demografico del singolo paese e sue performance reali nell'ambito della riduzione di malattie e fattori di rischio.

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