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Cordone ombelicale da Napoli agli Usa per salvare un neonato

Pediatria Redazione DottNet | 17/10/2016 20:43

Al Pausilipon del capoluogo partenopeo opera dal 2003 la Banca del Sangue Cordonale

La speranza parla napoletano per un bambino americano affetto da una grave e rarissima malattia genetica, l'adrenoleucodistrofia, divenuta nota anche grazie al film "L'Olio di Lorenzo" (1992) di George Miller con Nick Nolte e Susan Sarandon. Si tratta di una patologia neurodegenerativa guaribile solo attraverso la sostituzione di cellule staminali estratte da un cordone ombelicale compatibile che i medici statunitensi sono riusciti a rintracciare nella Banca del Sangue Cordonale dell'ospedale pediatrico Pausilipon di Napoli. Il cordone ombelicale, donato da una donna campana nel 2006, è stato già inviato negli Usa e grazie a un trasporto garantito alla temperatura di -186 gradi centigradi è giunto intatto a destinazione. A rendere possibile quello che potrebbe essere un miracolo per il piccolo bambino americano, è stata una specifica rete di comunicazione che consente di accedere a un corposo data-base dove sono state catalogate le caratteristiche genetiche di 13 milioni di donatori adulti e 6-700mila cordoni ombelicali.

Nella Banca del Sangue Cordonale (BaSCO) del Pausilipon - una struttura pubblica fondata nel 2003 e l'unica autorizzata dalla Regione Campania - convergono le donazioni provenienti da tutto il territorio regionale, che successivamente vengono messe a disposizione dei pazienti.

Dal 2010 la BaSCO è inserita nel network nazionale composto dalle 18 banche cordonali pubbliche, istituito dal Centro Nazionale Trapianti e coordinato dal Registro Italiano IBMDR. Rappresenta l'interfaccia per la organizzazione mondiale BMDW (Italian Bone Marrow Registry), che raccoglie più di 50 Registri nazionali i dati genetici necessari per la compatibilità di milioni di donatori e unità cordonali. La Banca del Cordone, dove sono conservate più di 2.500 unità di sangue di cordone, ha eseguito rilasci per pazienti sia italiani che esteri (Usa e Francia per esempio) affetti da patologie ematologiche e genetiche. Ad occuparsi delle analisi che consentono di estrapolare le caratteristiche delle cellule staminali è il Laboratorio di Tipizzazione del Pausilipon, coordinato dalla dottoressa Caterina Fusco:

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"La donazione allogenica del cordone ombelicale è un gesto sicuro e gratuito, che non comporta alcun rischio per la mamma e per il bambino ma che può contribuire a salvare tante vite", sottolinea Caterina Fusco. "É un gesto di grande solidarietà, - aggiunge la dottoressa - di crescita civile e di elevato valore sociale e tutti gli operatori dell'ospedale Pausilipon sono impegnati a sostenere il valore etico della donazione quale patrimonio collettivo irrinunciabile per la salute dei cittadini". Sono numerosi i rilasci di 'staminali' eseguiti dall'ospedale napoletano: poche settimane fa, infatti, un altro cordone, raccolto e "crioconservato" dalla BaSCO, è stato inviato a un paziente francese affetto da patologia oncoematologica. Attualmente nell'ospedale napoletano è in preparazione un trapianto di midollo che si realizzerà avvalendosi di un cordone ombelicale proveniente dagli Stati Uniti. Dall'inizio dell'anno il Pausilipon ha avviato i trapianti di midollo di tipo "allogenico", nei quali il donatore può essere un familiare del paziente. Inoltre, grazie a un particolare macchinario, è possibile selezionare le cellule compatibili, escludendo quelle che possono dare complicanze dell'organismo del ricevente.

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