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Rimborsi più vicini per i medici specialisti

Professione Redazione DottNet | 27/01/2017 12:27

Accordo transattivo, valido solo per chi avrà avanzato ricorso, in discussione alla VII Commissione Istruzione del Senato dopo lo stop per la formazione del nuovo Governo e le festività natalizie

Il Ddl 2400 torna all’ordine del giorno. È infatti ripartito l’iter per il Disegno di legge che prevede l’accordo transattivo per chiudere la lunga vertenza tra lo Stato italiano e i medici cui è stato negato il corretto trattamento economico durante la scuola di specializzazione, frequentata tra il 1978 ed il 2006. I lavori si erano fermati nel dicembre scorso in concomitanza con il Referendum. Proprio la consultazione referendaria ha poi determinato la formazione di un nuovo Governo. Questo, insieme alle festività natalizie, ha portato anche ad uno stop dell’attività parlamentare, ora comunque ripresa a pieno regime. Ed infatti anche il Ddl 2400 è già all’Ordine del giorno della VII Commissione Istruzione del Senato.

In merito al proseguimento dell’iter, il primo firmatario del provvedimento, il senatore Piero Aiello (NCD-UDC) spiega: «Finita la discussione sul Milleproroghe, ho chiesto un'accelerata, entro i primi di febbraio avremo tutti i pareri necessari per votare il provvedimento in Commissione», sottolineando come «per i medici che fanno ricorso per veder riconosciuto il loro diritto, il Ddl assicura un percorso di garanzia».

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«Dopo questo "stop and go", alla luce dei fatti assolutamente comprensibile, il provvedimento riprende la sua marcia, a riprova dell’intenzione di chiudere una volta per tutte la vicenda», commenta Massimo Tortorella, Presidente di Consulcesi Group. «Da tempo stiamo assistendo ad una vorticosa crescita dei rimborsi – prosegue Tortorella –. La giurisprudenza è ormai consolidata in favore dei ricorrenti e ciò espone lo Stato e tutti i cittadini al rischio di un esborso superiore ai 5 miliardi di euro. Per questo l’accordo transattivo rappresenta la soluzione ottimale e più responsabile per garantire il diritto degli ex specializzandi senza sottoporre le finanze pubbliche ad un salasso».

Nel corso del 2016 sono stati rimborsati dallo Stato 1.129 medici specialisti solo tra quelli tutelati da Consulcesi, con un importo complessivo di oltre 34,6 milioni di euro. Si tratta di numeri esorbitanti che, stando alle sentenze attese nei prossimi mesi, verranno quintuplicati nell’arco del 2017. Secondo le stime della principale realtà a tutela degli operatori sanitari, dalle casse pubbliche, e in particolare dalla Presidenza del Consiglio che materialmente produce gli assegni per i medici, nei prossimi mesi usciranno più di 149,5 milioni di euro in favore di 5210 ex specializzandi del periodo 1978-2006. Ad oggi sono già oltre 500 i milioni di euro riconosciuti ai medici che hanno aderito alle azioni collettive avviate da Consulcesi per la tardiva applicazione delle direttive Ue in materia. Solo dopo la condanna della Corte di Giustizia Europea (25/02/1999 e 3/10/2000) il nostro Paese si è, infatti, messo in regola, a partire dal 2006, nei confronti degli specializzandi in Medicina, corrispondendo loro il corretto trattamento economico previsto. Nel 2017, per la precisione ad ottobre, scatta, invece, la prescrizione e dunque restano pochi mesi per tutelarsi attraverso un atto interruttivo.

«L’impennata di rimborsi attesa per il 2017 – commenta Tortorella – conferma il trend progressivo degli ultimi anni dovuto sostanzialmente al consolidamento della giurisprudenza in favore dei ricorrenti e allo svolgimento dei processi, di conseguenza, senza le lungaggini dell’attività istruttoria. Di pari passo con le sentenze arrivano con sempre maggiore velocità anche i pagamenti da parte della Presidenza del Consiglio, che per evitare ulteriori spese tra interessi e more, versa le somme dovute non appena arriva la notifica della sentenza. Per questo riteniamo che ci sia l’intenzione di arrivare ad un accordo transattivo e invitiamo i medici che non l’hanno ancora fatto a non correre il rischio di dover rinunciare al diritto al rimborso confermato da sentenze sempre più numerose. È possibile farlo avanzando ricorso oppure producendo un atto interruttivo che blocca i termini prescrittivi in scadenza ad ottobre di quest’anno. A disposizione ci sono i nostri mille consulenti, grazie ai quali, contattandoci attraverso il numero verde 800.122.777 oppure attraverso il nostro sito internet www.consulcesi.it, è possibile aderire senza dover affrontare le lungaggini burocratiche».

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