Canali Minisiti ECM

Dieta Vegana o Vegetariana, la parola alla Scienza Medica

Nutrizione Fabio Mazza | 07/02/2017 14:54

La migliore strategia per il mantenimento del benessere fisico e mentale del nostro corpo è garantito da uno stile di vita corretto.

La migliore strategia per il mantenimento del benessere fisico e mentale del nostro corpo è garantito da uno stile di vita corretto e prevede: una frequente  attività fisica, limitazione dei principali fattori di rischio quali il fumo, alcool, ipertensione arteriosa e soprattutto una corretta alimentazione.

Cambia dunque il concetto di dieta, che non deve essere intesa come una privazione, limitazione o  addirittura digiuno per raggiungere uno scopo nel più breve tempo possibile (come la perdita di peso). La dieta deve essere intesa come:

  1. monitoraggio dell’apporto calorico per quantizzare le calorie in relazione al proprio stile di vita, all’attività fisica svolta, al proprio lavoro, allo studio e altro ancora; tutto ciò è finalizzato al controllo e al mantenimento del peso corporeo;
  2. menù personale di determinati alimenti in relazione allo stato di salute, come nel caso di soggetti che soffrono di malattie cardiovascolari, così come le persone diabetiche, coloro che soffrono di ipercolesterolemia, chi è affetto da malattia renale, gli anziani e coloro che hanno subito recenti interventi chirurgici;
  3. gratificazione del proprio stile di vita, lo sportivo ha un suo regime alimentare che è indispensabile per la vittoria della sua gara, la dieta vegana o vegetariana rispecchia e rafforza la personalità, e inoltre le tradizioni culinarie creano aggregazione;
  4. dieta come tutela della salute nel prevenire malattie fisiche come obesità, usura precoce delle articolazioni (per sportivi o chi pratica lavori particolarmente usuranti ), malattie metaboliche e cardiovascolari, malattie epatiche, pancreatiche, neoplasie, malattie psichiche come la depressione e altro ancora.

Il cibo deve essere dunque considerato non solo come nutriente, ma assume aspetti emotivi e si relazione con l’ambiente. Questo è il motivo per cui le diete non devono essere come privazioni di determinati alimenti (alimenti grassi o altamente calorici ) poiché il principale rischio, oltre alla depressione o alterazione dell’umore, è anche quello di sentirsi esclusi dalla vita sociale (non uscire con gli amici per non pranzare o cenare), sentirsi deboli e stanchi a causa della drastica riduzione di assunzione dei carboidrati, vivere male l’insuccesso se non si riesce a perdere e/o mantenere il peso corporeo e percepire un disagio con il proprio aspetto fisico e psichico per gli inutili sacrifici e le rinunce.

Vi propongo due schemi di diete attualmente più popolari e di moda.

La dieta Vegana

Schema dietetico che deriva da una dieta vegetariana “estremizzata”

Si ha la totale esclusione di tutti i prodotti di origine animale inclusi latte e uova. Si basa su ragioni etiche e ambientali. Vorrei citare un lavoro interessante che ha valutato gli effetti di una dieta vegana più riso integrale sul controllo della glicemia e sui valori dell’emoglobina glicata in pazienti con diabete di tipo II, rispetto ad una dieta convenzionale diabetica. Lo studio conclude che entrambe le diete portato a riduzioni dei livelli di HbA1c (emoglobina glicata); tuttavia, il controllo glicemico era migliore nella dieta vegana rispetto alla dieta convenzionale. Così, le linee guida dietetiche per i pazienti con diabete tipo 2 dovrebbero includere anche una dieta vegana per una  migliore gestione e trattamento. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per valutare gli effetti a lungo termine di una dieta vegana (1). Le donne incinte o in allattamento, che seguono una dieta vegana sono oggetto di numerose polemiche. Questo è il risultato della preoccupazione che l'eliminazione di prodotti di origine  animale può portare a carenze nutrizionali e quindi influenzare negativamente la salute della madre e del bambino secondo la società “American Dietetic Association”. Il bilanciamento di tale dieta può comportare alcune difficoltà, soprattutto per gli individui senza esperienza o conoscenze sulla nutrizione. Sono necessari integratori a base di  ​aminoacidi essenziali, acidi grassi essenziali Omega-3, ferro e calcio così come le vitamine D e B12.  E’ necessaria anche una supplementazione con vitamina D e vitamina B12. Le ricerche mostrano che i bambini di madri vegetariane sono nati a termine e hanno normale peso alla nascita. Vi è però un aumento del rischio di ipospadia in questi ragazzi. Per quanto riguarda l’allattamento, la differenza principale della composizione del latte delle madri vegetariane rispetto ai non-vegetariani è il minore contenuto di acido docosaesaenoico, essenziale per lo sviluppo positivo delle funzioni retiniche, acuità visiva, comportamento motorio e cognitivo sia nei neonati a termine che pre-termine (2). Diversi studi sembrano confermare che i vegani, hanno una minore  incidenza rispetto ai  mangiatori di carne di sviluppare alcune malattie croniche, ma non è chiaro se questo si traduce in una minore mortalità (3). Recenti studi hanno concluso che le diete vegane sono efficaci sulla riduzione del peso corporeo, ma servono ulteriori studi a lungo termine per valutarne  gli effetti sul mantenimento del peso (4). Per concludere vi segnalo un interessante lavoro che sottolinea i vantaggi a breve termine di una dieta vegana: riduzione dei rischi cardiovascolari, minore incidenza di ipertensione arteriosa e maggiore controllo della glicemia e, a differenza dei vegetariani, un maggiore controllo sul colesterolo. Sono in corso studi a lungo termine sugli effetti della mancanza della vitamina B12 (tipica nella dieta vegana), poiché la carenza di questa vitamina è associata a importanti eventi cardiovascolari. Per ora si consiglia ai vegani di introdurla nella loro alimentazione come integratore (5). (clicca qui per leggere l’articolo)

La dieta Vegetariana o dieta Mediterranea ?

A differenza di quella vegana, la dieta vegetariana include uova e latte con esclusione di tutti i tipi di carne. Si tratta di un regime alimentare che nell’adulto non crea particolari problemi. Gli adolescenti e le donne in gravidanza e/o allattamento dovrebbero essere seguite da un medico nutrizionista. Spesso si discute se la dieta vegetariana è più sicura sulla salute cardiovascolare rispetto alla dieta mediterranea o viceversa, ma per rispondere a questo quesito occorre analizzare gli studi medici pubblicati.

Vi segnalo appunto uno studio clinico randomizzato in corso, che si sta svolgendo in Italia, presso l’Università di Firenze, che ha coinvolto 100 pazienti: 50 soggetti sono stati assegnati ad un regime dietetico vegetariano e gli altri 50 ad un regime dietetico mediterraneo (6). Gli obiettivi dello studio sono  i seguenti:

  1. controllo del peso corporeo
  2. controllo dei valori ematici dei lipidi (colesterolo, trigliceridi) e della glicemia
  3. controllo dei marcatori dello stato infiammatorio, quali PCR e dosaggio delle interleuchine
  4. valutazione dello stress ossidativo

Rimaniamo in attesa dei risultati di questo interessante studio per avere una dimostrazione medico scientifica sull’impatto della salute cardiovascolare.

Altri studi simili che prendono in considerazione gli effetti sulla salute di una dieta ricca di carne contro una dieta vegana e vegetariana confermano che sicuramente le diete vegane e vegetariane sembrano avere un ruolo protettivo per la salute del cuore, ma necessitano di supplementi maggiori di vitamine del gruppo B. Ottimale sarebbe una dieta vegetariana ricca di pesce (leggi l’articolo ) (7). Per concludere: la letteratura medica è ricca di lavori sugli effetti delle diete vegane o vegetariane sulla salute, alcuni ipotizzano che le donne vegetariane hanno un basso rischio di tumore alla mammella (8), la maggior parte di lavori  invece esaltano l’ottimo controllo della glicemia in pazienti diabetici e garantiscono una riduzione del colesterolo (9), però vi ricordo che si tratta di studi a breve termine. Tutti gli studi confermano che una dieta vegana o vegetariana è povera di vitamina B12, Ferro, Zinco, scarsa assunzione di acidi grassi omega 3, tutti aspetti che controindicano l’utilizzo di questo stile alimentare in bambini, donne in gravidanza o allattamento e persone che soffrono di alcune patologie, quali insufficienza renale, calcolosi, diverticolosi e altro ancora.

Contenuti extra:

il ruolo della Vitamina B12

Acidi grassi Omega 3 e Omega 6

Bibliografia

  1. 1.Effect of a Brown Rice Based Vegan Diet and Conventional Diabetic Diet on Glycemic Control of Patients with Type 2 Diabetes: A 12-Week Randomized Clinical Trial. Lee YM1, Kim SA2,3, Lee IK4, Kim JG4, Park KG4, Jeong JY4, Jeon JH4, Shin JY5, Lee DH1,2,3)
  2.  [Vegetarian diets in the nutrition of pregnant and breastfeeding women].Brzezińska M, Kucharska A, Sińska B.) Am J Clin Nutr. 2016 Jan;103(1):218-30. doi: 10.3945/ajcn.115.119461. Epub 2015 Dec 9.
  3. Mortality in vegetarians and comparable nonvegetarians in the United Kingdom. Appleby PN1, Crowe FL1, Bradbury KE1, Travis RC1, Key TJ2.
  4. Vegetarian Diets and Weight Reduction: a Meta-Analysis of Randomized Controlled Trials. Huang RY, Huang CC, Hu FB, Chavarro JE. J Gen Intern Med. 2016 Jan;31(1):109-16. doi: 10.1007/s11606-015-3390-7.
  5. Nutrients. 2014 Aug 19;6(8):3259-73. Vegan diet, subnormal vitamin B-12 status and cardiovascular health. Woo KS1, Kwok TC2, Celermajer DS3
  6. Mediterranean versus vegetarian diet for cardiovascular disease prevention (the CARDIVEG study): study protocol for a randomized controlled trial Francesco Sofi, Monica DinuGiuditta PagliaiFrancesca CesariRossella Marcucci, and Alessandro Casini
  7. High compliance with dietary recommendations in a cohort of meat eaters, fish eaters, vegetarians, and vegans: results from the European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition-Oxford study. Sobiecki JG, Appleby PN, Bradbury KE, Key TJ. Nutr Res. 2016 May;36(5):464-77
  8. Vegetarian dietary patterns and the risk of breast cancer in a low-risk population. Penniecook-Sawyers JA, Jaceldo-Siegl K, Fan J, Beeson L, Knutsen S, Herring P, Fraser GE. Br J Nutr. 2016 May;115(10):1790-7
  9. Effects of Vegetarian Diets on Blood Lipids: A Systematic Review and Meta-Analysis of Randomized Controlled Trials. Wang F, Zheng J, Yang B, Jiang J, Fu Y, Li D. J Am Heart Assoc. 2015 Oct 27;4(10):e002408.

Commenti

I Correlati

La correlazione emerge per la prima volta da uno studio condotto presso l'Università della California, a Riverside, e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation Insight

I ricercatori del Labanof dell’Università Statale di Milano hanno esaminato due scheletri di donne e dei loro feti, con deformità attribuibili all'osteomalacia, una patologia legata alla fragilità ossea e associata alla carenza di vitamina D

Lo rivela uno studio effettuato su 1771 studenti di 48 scuole elementari pubbliche di Madrid

La pratica potrebbe salvare 820.000 vite l'anno

Ti potrebbero interessare

La correlazione emerge per la prima volta da uno studio condotto presso l'Università della California, a Riverside, e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation Insight

I ricercatori del Labanof dell’Università Statale di Milano hanno esaminato due scheletri di donne e dei loro feti, con deformità attribuibili all'osteomalacia, una patologia legata alla fragilità ossea e associata alla carenza di vitamina D

Lo rivela uno studio effettuato su 1771 studenti di 48 scuole elementari pubbliche di Madrid

La pratica potrebbe salvare 820.000 vite l'anno

Ultime News

Più letti