Canali Minisiti ECM

Con il latte di crescita meno carenza di ferro e vitamina D nei bimbi

Pediatria Redazione DottNet | 17/03/2017 13:20

Studio olandese su campione composto da 318 bambini da 1 a 3 anni

Il latte di crescita aiuta i bimbi a preservare lo stato di ferro e a migliorare i livelli di vitamina D. Le nuove evidenze scientifiche che ribadiscono l'importanza di un'alimentazione formulata espressamente per la prima infanzia vengono da uno studio pubblicato sull'American Journal of Clinical Nutrition.     Le carenze di ferro e vitamina D sono abbastanza frequenti tra i più piccoli, ma le conseguenze non vanno sottovalutate perché possono aumentare il rischio di anemia e rachitismo.

I ricercatori hanno condotto uno studio randomizzato in doppio cieco su un campione di 318 bambini tra 12 e 36 mesi, durato 20 settimane: un primo gruppo di 160 bimbi ha assunto latte vaccino, mentre un secondo di 158 bimbi ha assunto latte di crescita arricchito di ferro e vitamina D.

Dai risultati è emerso che il consumo quotidiano di latte di crescita rispetto a quello vaccino contribuisce a evitare carenze di questi due importanti micronutrienti. "Abbiamo tenuto conto - spiega Marjolijn Akkermans, una degli autori - dell'influenza della stagione e delle patologie infettive. Abbiamo inoltre misurato i cambiamenti nei livelli di ferro e vitamina D nel sangue prima e dopo lo studio, a garanzia dell'accuratezza dei risultati". Per Alberto Villani, presidente della Società Italiana di Pediatria (Sip), "è uno studio importante perché documenta in modo scientifico che non sempre la popolazione infantile assume i nutrenti di cui ha bisogno. Ferro e vitamina D sono tra le carenze nutrizionale più diffuse".

pubblicità

Quindi, "avere a disposizione alimenti con supplementazioni è importante e utile". Compiuto l'anno di vita il bambino può seguire una dieta sempre più varia, ma non può essere considerato un piccolo adulto perché ha esigenze nutrizionali specifiche. Attraverso un'alimentazione bilanciata, si pongono infatti le basi della corretta crescita.     Riuscire ad assicurare una dieta varia ed equilibrata, per i genitori, è quasi una sfida. Da affrontare, però, confrontandosi col pediatra. "Alimentazione e nutrizione - conclude Villani - non possono improvvisate né delegate a chi non ha competenza. E' un aspetto che va affrontato con la giusta preparazione, perché è ormai documentato che quello che siamo da adulti dipende anche da quello che abbiamo mangiato da bambini".

fonte: ansa

Commenti

I Correlati

Agostiniani: “Un bambino nato in una regione con meno screening neonatali ha già un destino più fragile. Ed è inaccettabile che oggi, in Italia, la regione di nascita possa determinare l’accesso alla diagnosi precoce"

Fazzi: "La proposta potrebbe compromettere ulteriormente l’assistenza e la riabilitazione a centinaia di migliaia di minori e alle loro famiglie e tutto il supporto all’inclusione scolastica e sociale"

Romano (SIGENP): “Criteri fondamentali condivisi con l’universita del North Carolina, obiettivo accompagnare i giovani con esofagite eosinofila alla cura dopo i 18 anni”

Dal 28 al 31 maggio oltre 2.000 pediatri a Napoli. La città al centro, ma focus su salute, prevenzione e nuove sfide globali dell’infanzia

Ti potrebbero interessare

Sin: l’alcol è una sostanza tossica e teratogena in grado di passare sempre la barriera placentare, indipendentemente dall’unità alcolica assunta o dalla frequenza di consumo o dall’epoca gestazionale e raggiunge il feto

Di Mauro: "ogni bimbo è unico e speciale, genitori siano flessibili"

Staiano: "Importante che la comunità e le famiglie siano consapevoli delle sfide che il cambiamento climatico comporta"

Con l'arrivo della stagione estiva e con l'inizio delle tanto sospirate vacanze, la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps) fornisce una serie di raccomandazioni

Ultime News

Più letti