Nei Paesi industrializzati sono molte le coppie che hanno problemi di infertilità: circa il 15-20% non riesce ad avere figli. E in molte parti d'Europa si continua ad evidenziare un continuo calo della fertilità. Dati diffusi da Massimo Moscarini, direttore del Dipartimento di scienze ginecologiche, pediatriche e neonatologiche all'ospedale Sant'Andrea di Roma, in occasione dell'inaugurazione del nuovo Centro di fisiopatologia della riproduzione umana del nosocomio capitolino.
Tra i motivi di questo andamento, ha spiegato l'esperto, "c'è certamente la decisione di molte coppie di ritardare la prima gravidanza. In Italia, ad esempio, l'età media del primo figlio è attorno ai 32 anni della mamma". Il ritardo nella gravidanza, inoltre, coincide spesso anche con cattive abitudini quali "il fumo di sigaretta, l'alcol e il caffè. Abitudini che riducono sensibilmente la capacità riproduttiva della donna, determinando un più precoce esaurimento della riserva ovocitaria". Tra i fattori di rischio ci sono anche alcune sostanze come gli ormoni steroidei, i metalli e gli oligoelementi.
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