Tra i pazienti in dialisi che vivono ad un’altitudine oltre i 4000 piedi (1219.2m) si ha un tasso di mortalità più basso del 12-15% rispetto ai pazienti in dialisi che vivono in prossimità del livello del mare. Questo è quanto risultato da uno studio pubblicato a febbraio sul Journal of the American Medical Association.
Un recente studio ha evidenziato che i pazienti con malattia renale allo stadio terminale (ESRD) che vivono ad altitudini elevate raggiungono più alte concentrazioni di emoglobina durante terapia con dosi inferiori di eritropoietina: l’aumentata disponibilità del ferro, causata dall’attivazione di fattori ipossia-indotti ad altitudine elevata, potrebbe spiegare questo risultato. Dunque, Wolfgang C. Winkelmayer, MD del Brigham and Women's Hospital and Harvard Medical School di Boston in Massachusetts, ed i suoi colleghi, hanno effettuato uno studio per valutare se elevate altitudini possono essere associate con un ridotto tasso di mortalità tra i pazienti in dialisi cronica.
Se ne parlerà sabato 14 settembre, sede idipharma di via G. Mameli 12 , Aci Bonaccorsi (Catania)
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