Canali Minisiti ECM

Tasso di mortalità tra pazienti in dialisi che risiedono ad altitudini elevate

Urologia Redazione DottNet | 16/02/2009 12:38

Tra i pazienti in dialisi che vivono ad un’altitudine oltre i 4000 piedi (1219.2m) si ha un tasso di mortalità più basso del 12-15% rispetto ai pazienti in dialisi che vivono in prossimità del livello del mare. Questo è quanto risultato da uno studio pubblicato a febbraio sul Journal of the American Medical Association.

Un recente studio ha evidenziato che i pazienti con malattia renale allo stadio terminale (ESRD) che vivono ad altitudini elevate raggiungono più alte concentrazioni di emoglobina durante terapia con dosi inferiori di eritropoietina: l’aumentata disponibilità del ferro, causata dall’attivazione di fattori ipossia-indotti ad altitudine elevata, potrebbe spiegare questo risultato. Dunque, Wolfgang C. Winkelmayer, MD del Brigham and Women's Hospital and Harvard Medical School di Boston in Massachusetts, ed i suoi colleghi, hanno effettuato uno studio per valutare se elevate altitudini possono essere associate con un ridotto tasso di mortalità tra i pazienti in dialisi cronica.

Dal registro dei pazienti in dialisi, i ricercatori hanno individuato 804,812 pazienti con ESRD che avevano iniziato la dialisi tra il 1995 ed il 2004 ed avevano i requisiti per partecipare allo studio. La maggior parte dei pazienti risiedeva ad un altitudine di 250 piedi (76.2m; 40.5%) o tra 250 e 1,999 piedi (76.2-609.3m; 54.4%). Solo l’1.9% dei pazienti in dialisi incidentale viveva tra 4,000 e 5,999 piedi (1219.

pubblicità

2-1828.5 m) e lo 0,4% ad altitudine oltre 6,000 piedi (1828.8 m). Rispetto ai pazienti che vivevano ad altitudine più bassa (<250 ft [76.2 m]), il tasso di mortalità appariva ridotto del 3% nei pazienti che vivevano tra 250 e 1,999 piedi; del 7% tra quelli che vivevano tra 2,000 e 3,999 piedi; del 12% tra 4,000 e 5,999 piedi; del 15% ad altitudine oltre 6,000 piedi. La sopravvivenza a 5 anni era del 34,8% tra i pazienti che vivevano in prossimità o sul livello del mare, ma del 42,7% tra coloro che vivevano ad un'altitudine superiore a 6000 piedi. La sopravvivenza media dopo l’inizio della dialisi era pari a 3.1 anni per gli individui che vivevano ad un altitudine minore di 250 piedi ma risultava pari a 4 anni per coloro che vivevano ad un’altitudine oltre i 6.000 piedi, con una differenza nella sopravvivenza media di 0.9 anni tra questi 2 gruppi.
Per saperne di più
 

Commenti

I Correlati

Se ne parlerà sabato 14 settembre, sede idipharma di via G. Mameli 12 , Aci Bonaccorsi (Catania)

Carone: "La branca emergente dell’urologia funzionale incide fortemente sulla cura dell’incontinenza di cui soffrono circa 7 milioni di italiani"

Dagli urologi italiani un decalogo per affrontare al meglio la patologia

Verze: “L’Iperplasia Benigna della Prostata può essere considerata fra i problemi di salute che maggiormente interessano il maschio che invecchia, sia per la diffusione epidemiologica che per l’impatto sulla qualità di vita"

Ti potrebbero interessare

Se ne parlerà sabato 14 settembre, sede idipharma di via G. Mameli 12 , Aci Bonaccorsi (Catania)

Carone: "La branca emergente dell’urologia funzionale incide fortemente sulla cura dell’incontinenza di cui soffrono circa 7 milioni di italiani"

Dagli urologi italiani un decalogo per affrontare al meglio la patologia

Verze: “L’Iperplasia Benigna della Prostata può essere considerata fra i problemi di salute che maggiormente interessano il maschio che invecchia, sia per la diffusione epidemiologica che per l’impatto sulla qualità di vita"

Ultime News

Più letti