Zuccarelli (Anaao): con l'Ospedale del mare si cambia rotta
La Calabria e la Campania (dai dati del Centro per i diritti del Cittadino) sono le due regioni dove si muore di più per cure tardive o sbagliate, con l’81% dei casi di malasanità che si concludono col decesso del paziente. Il dato pare confermato dalle conclusioni della Commissione Parlamentare d’Inchiesta sugli errori in campo sanitario che nel quinquennio 2009-2012 ha registrato 570 denunce per malasanità, di cui 117 in Sicilia, 107 in Calabria, 37 in Campania, 36 in Puglia ed Emilia-Romagna.
“La Campania in particolare” si legge nel rapporto di Codici “è una delle regioni che è più a rischio di tutte: tagli al personale, posti letto carenti, chiusura di ospedali e l’utilizzo di sedie a rotelle in mancanza delle barelle”.
“Il sistema di gestione del rischio clinico – spiega il segretario regionale ANAAO, Bruno Zuccarelli – è per noi una condizione imprescindibile per un sistema sanitario più sicuro ed efficiente. La sicurezza dei pazienti è uno dei fattori determinanti la qualità delle cure ed è uno degli obiettivi prioritari che il Sistema Sanitario Nazionale deve porsi”. La comprensione delle criticità nell’organizzazione sanitaria è il presupposto per lo sviluppo di interventi efficaci nella riduzione del rischio clinico.
“Oggi – aggiunge il responsabile scientifico Vincenzo Nuzzo – l’apertura dell’Ospedale del Mare, dotato di tecnologie all’avanguardia che consentono un’assistenza sanitaria di alta qualificazione e specializzazione che vede anche nuove assunzioni che la regione Campania si è impegnata ad avviare, si pone, in questo scenario critico, come una risposta significativa al bisogno della salute dei cittadini campani e alla riduzione del rischio per gli operatori della salute. L’Ospedale del Mare, con una efficace programmazione sanitaria, si impegna a diventare un polo di eccellenza e una struttura di riferimento per tutto il panorama della sanità campana che finalmente può farle cambiare rotta e farla uscire da questo contesto problematico”.
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