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Ictus, mancano le stroke unit

Cardiologia Redazione DottNet | 12/02/2009 18:00

Di ictus muore l'11% degli uomini e il 17% delle donne. Il ricovero urgente in centri dedicati come le Stroke-Unit ridurrebbe del 20% sia il numero di morti che quello di coloro (1/3) che riporta una disabilità.

 Ma questi centri sono gravemente insufficienti in Italia, al Sud soprattutto. Lo denuncia Marco Stramba Badiale, epidemiologo dell'Istituto Auxologico Italiano in occasione della presentazione del 'Terzo Rapporto sull'Ictus', dedicato quest' anno alla ricerca delle cause genetiche della malattia. In Italia sono 950mila le persone colpite da ictus, di cui 300mila con una disabilità che ne riduce l'autonomia. Ad essi si devono aggiungere oltre 200mila nuovi casi l' anno (130mila nel 1980, 155mila nel 2001), cifra destinata ad aumentare per il progressivo invecchiamento della popolazione.

E' dimostrato che l'organizzazione di un centro dedicato, la Stroke Unit, permette di ridurre notevolmente mortalità e disabilità in coloro che giungono in ospedale entro 3 ore dall'evento o al massimo entro 4 ore e mezza. ''Ma sia il numero delle Stroke Unit, sia la tempestività del trasporto in ospedale - per Stramba Badiale - sono deficitari: sono poco più di un centinaio questi centri Italia, uno ogni 600mila abitanti, mentre dovrebbero essere uno ogni 200 mila.

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E come al solito al Sud sono quasi del tutto assenti, se è vero che solo in Lombardia sono un'ottantina''. Ma anche al Nord bisogna migliorare l'organizzazione del soccorso, perchè i 118 inviano troppo spesso questi pazienti all'ospedale più vicino invece che alla Stroke Unit più vicina. E dopo 6 ore, la terapia salvavita non dà benefici. Se il precedente Rapporto sull'Ictus indagava i fattori di rischio (fumo, pressione, colesterolo...) quello di quest’anno è dedicato a cercare le cause genetiche della malattia, e per farlo esamina la mutazione dei geni in alcuni rari casi di ictus giovanile determinati dall'alterazione di un singolo gene, fra cui la malattiaa di Fabry, Cadasil, Melas e la sindrome da anticorpi anti-fosfolipidi.

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