Nel 2021, anno del primo passaggio, il confronto viene calcolato biennio su anno per motivi tecnici, con un effetto 'soft' sull'aumento dell'età
Il primo scatto dell'età della pensione, calcolato in base alle nuove regole, potrebbe essere ancora meno brusco del previsto per effetto di un meccanismo transitorio. E' quanto si evince dall'emendamento alla manovra del governo sulle pensioni. Il nuovo metodo che modifica la legge Fornero prevede che l'adeguamento alla speranza di vita si basi sulla differenza biennio su biennio, ma per il solo 2021, anno del primo passaggio, il confronto viene calcolato biennio su anno per motivi tecnici, con un effetto 'soft' sull'aumento dell'età.
La prima applicazione del nuovo meccanismo di calcolo, che lega l'uscita per la pensione con la speranza di vita, individua così una sorta di 'anno zero', il 2016, da cui partire. Da qui il confronto tra la media del biennio e un solo anno, invece che la media del biennio precedente come previsto per tutte le altre 'tornante' che succederanno. Un passaggio intermedio rispetto al 'vecchio' metodo di adeguamento, basato su una formula secca che fa la differenza tra l'ultimo anno del periodo considerato e quello di partenza. Il format transitorio, che adeguerà i requisiti di età ed anzianità di pensionamento del 2021, nasce da esigenze 'tecniche' che però potrebbero avere anche conseguenze di 'sostanza'.
Confrontando la media 2017-2018 solo con il 2016 (anziché con la media 2015-2016) si esclude un anno, il 2015, che avrebbe abbassato l'asticella di partenza da cui far scattare il paragone. In quell'anno si è infatti registrato un calo dell'aspettativa di vita. Includendo il 2015 nel calcolo, quindi, il confronto, presumibilmente, darebbe come esito uno scarto più ampio. Anche se c'è da ricordare come il nuovo meccanismo ponga un tetto al rialzo dei requisiti per la pensione, per cui non si possono superare i tre mesi.
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