Contro il rischio di ictus ognuno ha quattro carte da giocare: non fumare, muoversi per almeno una mezz'ora al giorno se svolge un lavoro sedentario, essere moderato nel consumo di alcol, mangiare tanta frutta e verdura. Basta sfoderarle tutte e quattro per dimezzare il pericolo di diventare uno dei 180 mila casi di ictus che si registrano ogni anno in Italia.
«A "misurare" per la prima volta con tanta precisione il vantaggio che si può ottenere con questi interventi sullo stile di vita è stato uno studio condotto nella città di Norfolk, in Gran Bretagna, e appena pubblicato sul British Medical Journal —
spiega Marika Eoli, neurologa all'Istituto Besta di Milano —. A oltre 20 mila uomini e donne tra i 40 e i 79 anni, che non avevano mai avuto né ictus né infarto, i ricercatori dell'Università di Cambridge hanno assegnato un punto per ognuno dei quattro comportamenti virtuosi seguiti. Dopo più di 11 anni, si sono riscontrati meno casi di ictus tra coloro che erano partiti con 4 punti nella valutazione iniziale. Così è stato calcolato che il loro rischio era meno della metà rispetto a coloro che avevano punteggio zero. E anche chi aveva seguito solo tre delle buone abitudini citate si è guadagnato, comunque, un "vantaggio" non molto inferiore a quello dei più virtuosi».
"I consigli di per sé non sono nuovi — commenta Roberto Sterzi, direttore della neurologia- stroke unit dell'Ospedale Ca' Granda di Niguarda a Milano e coordinatore del capitolo sulla prevenzione primaria delle linee guida italiane sull'ictus (www.
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
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Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
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