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Il neurologo, problema Pellegrini è reale e va curato

Neurologia Redazione DottNet | 12/03/2009 17:01

Il malessere che ancora una volta ha impedito a Federica Pellegrini di gareggiare, bloccandola prima della batteria dei 400 ai Primaverili di nuoto di Riccione, "è un problema medico reale, che va curato. Ho letto sulla stampa interpretazioni fantasiose e rassicurazioni curiose. Ma l'olimpionica ha avuto un attacco di panico, che non è nè un capriccio, nè un'invenzione, ma una malattia da non sottovalutare". Lo sottolinea il
neurologo Rosario Sorrentino, direttore dell'Ircap (Istituto di ricerca e cura per gli attacchi di panico) alla clinica Pio XI di Roma.
 

"L'attacco di panico - dice l'esperto - a volte può essere confuso con una crisi d'asma. E se non si interviene rapidamente il ricordo dell'episodio rischia di entrare nella scatola nera del cervello: l'ippocampo. L'area cioè - spiega Sorrentino - in cui vengono custodite gelosamente le nostre esperienze più belle, ma anche le più brutte". Un archivio dal quale i brutti ricordi sono pronti a fare capolino quando meno sarebbe opportuno. "E così l'acqua, che per la Pellegrini è un ambiente amico, può tramutarsi all'improvviso in un luogo ostile - prosegue - e questo sotto gli occhi di un pubblico che osserva e giudica".

Un attacco di panico in acqua può avere conseguenze pericolose. "Non mi meraviglio che la campionessa le prevenga, evitando di entrare in piscina quando sente arrivare la crisi. Insomma, quello di Federica Pellegrini è un problema reale, che non va sottovalutato o risolto da sola, ma curato - conclude - senza perdere tempo, affinchè il disturbo da sporadico non si insedi".

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