Allevia la sindrome premestruale, previene e cura i disturbi da ciclo e riduce il rischio di molte malattie al femminile. Parola di esperti, la pillola anticoncezionale è amica della fertilità e la preserva più a lungo. Eppure la usa appena il 18% delle italiane: meno di una su 5. Il dato arriva da un sondaggio condotto su 743 connazionali dalla Sigo (Società italiana di ginecologia e ostetricia), presentato a Venezia al XIII Congresso mondiale dell'Internatioinal Academy of Human Reproduction.
Un appuntamento organizzato ogni 4 anni, che riunisce oltre 2 mila specialisti internazionali per un confronto a 360 gradi sul delicato universo della salute 'rosa'. "La tendenza a posticipare sempre più avanti negli anni la scelta di diventare madri - spiega in una nota Andrea Genazzani, Direttore della cattedra di ostetricia e ginecologia dell'Università di Pisa e Presidente del summit - comporta per le giovani donne un lungo periodo di contraccezione consapevole". E "se si pensa ai molteplici benefici extracontraccettivi" della pillola estroprogestinica, "come la prevenzione e il trattamento di disturbi del ciclo, della sindrome premestruale, del rischio di cisti ovariche e mammarie benigne, di fibromi o di endometriosi, si può facilmente considerare la pillola come un concreto aiuto per la miglior conservazione della fertilità femminile", puntualizza.
Il Polygenic Risk Score come nuovo strumento per la diagnosi precoce di una condizione che affligge fino al 18% delle donne
La vitamina D influisce sulla qualità degli ovociti, l’aumento della melanina regolarizza il ciclo mestruale, i ritmi più rilassati migliorano l’intimità
Con 'Ascot' per il ringiovanimento ovarico il 7% di successi
Lo studio IVI approfondisce la tecnica ASCOT per il ringiovamento ovarico, con una versione in 4 fasi che costituisce il trampolino per progettare trattamenti più efficaci e personalizzati per le pazienti con riserve ovariche compromesse
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