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Diabete: al via raccolta fondi per nuovo centro S.Raffaele Milano

Diabetologia Redazione DottNet | 04/08/2008 10:35

Liberiamo i condannati dal diabete. A lanciare la sfida è l'Irccs San Raffaele di Milano, che avvia una raccolta fondi per la realizzazione di un centro di eccellenza internazionale dedicato alla prevenzione e alla cura del diabete di tipo 1: il San Raffaele Diabetes Research Institute (Dri).

La campagna e proseguirà per un anno. Tra i progetti del Dri, presentato dall'ospedale di via Olgettina l'autunno scorso, c'è anche la messa a punto di una sorta di 'vaccino' basato sulla somministrazione orale di insulina.
Il San Raffaele Dri potrà contare su uno staff complessivo di 50 tra medici, ricercatori e personale di supporto - spiega una nota dell'Irccs di don Verzé - e avrà una superficie di laboratori di ricerca pari a circa 500 metri quadrati all'interno del nuovo Dipartimento di medicina molecolare (Dibit 2). L'istituto farà inoltre parte della Dri Federation, una federazione internazionale che raccoglie diversi Dri nel mondo, coordinata dal centro di Miami guidato da Camillo Ricordi. Solo per avviare i progetti di ricerca del San Raffaele Dri sono necessari 8 milioni di euro, sottolinea l'Irccs milanese. Da qui la campagna, patrocinata dal Segretariato sociale Rai. Gli interessati potranno contribuire alla nascita del nuovo centro anche tramite bollettino postale (intestato a Fondazione Areté Onlus San Raffaele sul conto BANCOPOSTAIMPRESA n° 42437681), bonifico bancario (intestato a Fondazione Areté Onlus San Raffaele Banca Intesa, Codice IBAN IT62 C030 6901 7650 0002 1600 183) o infine online con carta di credito, cliccando su www.

sanraffaele.org oppure su www.liberidaldiabete.it. Il diabete rappresenta oggi una vera e propria epidemia in crescita costante - ricorda il San Raffaele - tanto che l'Onu, in una recente risoluzione sottoscritta all'unanimità da tutti gli Stati membri, ha dichiarato la malattia un'autentica emergenza sanitaria planetaria. Secondo dati raccolti dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), nel 2000 erano oltre 170 milioni le persone colpite dal diabete in tutto il mondo, e nel 2030 i malati saranno addirittura più di 360 milioni.

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Sempre secondo le stime Oms, nel 2000 gli italiani diabetici erano 3,5 milioni. Per lo più si tratta di pazienti con diabete di tipo 2 (adulto o non insulino-dipendente) - la forma di patologia più diffusa, associata a sovrappeso e obesità - ma anche il diabete di tipo 1 è in continuo aumento nel nostro Paese.
Ogni giorno nella Penisola vengono infatti diagnosticati 4 nuovi casi di diabete giovanile o insulino-dipendente, soprattutto tra bambini e adolescenti. Per loro si prospetta un'esistenza piena di vincoli: continue misurazioni della glicemia, più dosi quotidiane di insulina, stile di vita molto rigido. Purtroppo ancora oggi dal diabete di tipo 1 non si può guarire, ma la ricerca targata San Raffaele è impegnata per tagliare nuovi traguardi. Lavorando in particolare su due aree specifiche: la prevenzione del diabete di tipo 1 e il trapianto di isole pancreatiche. Fra i progetti del San Raffaele Dri - oltre al protocollo sul 'vaccino' a base di insulina orale, che partirà a breve - ci sarà lo studio di nuovi test per individuare nel sangue i marcatori specifici della predisposizione alla malattia, nonché la ricerca dei suoi meccanismi e delle sue cause. Si cercheranno poi nuove strade per rendere più efficace il trapianto di isole pancreatiche, a oggi l'unica speranza di cura per il diabete di tipo 1, attraverso la riduzione dei rischi di rigetto. Per migliorarne l'attecchimento e il funzionamento si cercherà di individuare nuove sedi per l'infusione delle cellule. Infine, si studieranno farmaci innovativi e l'impiego di avanzate metodiche diagnostiche per verificare la funzionalità delle isole.
 

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