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Convenzione Mmg alle battute finali: oggi in Stato-Regioni

Medicina Generale Redazione DottNet | 20/06/2018 19:54

Incontro tra il ministro della Salute e Commissione Salute delle Regioni: quattro le priorità, carenze organico, liste d'attesa, governance del farmaco, disuguaglianze

La convenzione dei medici di famiglia approda, come ultimo passaggio prima dello scontato via libera definitivo, alla Conferenza Stato-Regioni. Ieri, intanto, c'è stato un vertice tra il ministro Grillo e i rappresentanti della commissione Salute delle Regioni per mettere a punto un piano d'interventi. Silvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione Italiana Medici di Famiglia (Fimmg) non nasconde la sua soddisfazione per la fine del lungo cammino: "Siamo lieti che si stia chiudendo un percorso centrale per l’assistenza e per il diritto alla salute dei cittadini. Per una medicina di famiglia che veda valorizzato il proprio ruolo e che, del resto, si sente da tempo pronta a fare la propria parte al servizio del territorio. Tutto questo, senza mai perdere di vista i criteri dell’appropriatezza. L’Accordo Collettivo Nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale è certamente un punto d’arrivo, ma allo stesso tempo anche un punto di partenza per ragionare in maniera costruttiva su temi non meno importanti per il futuro della Sanità pubblica e del Ssn".

I rinnovi, si ricorda, riguardano poco meno di 100 mila professionisti e avrà un impatto sulle finanze pubbliche di 470 milioni di euro. Negli accordi la grande novità che riguarda tutte e tre le convenzioni attiene al coinvolgimento attivo della medicina convenzionata per la realizzazione degli obiettivi prioritari di politica sanitaria nazionale intervenuti negli ultimi anni: Piano nazionale cronicità, Piano nazionale prevenzione vaccinale, Accesso improprio al Pronto soccorso, Governo delle Liste d’attesa a appropriatezza. I rinnovi poi contengono anche novità per affrontare il ricambio generazionale. Inoltre, negli accordi vengono stabiliti gli arretrati (i contratti erano fermi economicamente dal 2010).

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Una ratifica, quella di oggi, che di fatto agevolerà sin da subito l’ingresso dei giovani medici e che offre l’attesa risposta alle aspettative "passate" di professionisti che erano fermi economicamente da 8 anni, ovvero gli arretrati economici per tutti i settori: medici di famiglia, di continuità assistenziale, di emergenza sanitaria territoriale e dei servizi territoriali. "Sul tavolo – sottolinea Scotti – resta la discussione in essere per il 2018, per offrire le giuste risposte su molti temi che, ci sembra di poter dire, sembrano cari al Ministro e sui quali siamo ben felici di fare la nostra parte".

Il segretario nazionale Fimmg si riferisce, tra l’altro, alla questione "liste d’attesa", più volte sollevata dal ministro Grillo, che i Medici di famiglia sperano di incontrare presto, e ribadisce la centralità che in quest’ottica può assumere "una medicina generale 'rivalutata', con un maggiore ruolo professionale in ambito prescrittivo con particolare riferimento ai farmaci 'innovativi' per le cronicità, ruolo associato a forti modelli di responsabilità grazie a meccanismi di  accontaubility  necessari alla sostenibilità del servizio sanitario pubblico".

Si riparte dunque dal nuovo Contratto, che deve "valorizzare la salute dei cittadini – sottolinea ancora Scotti – attraverso la valorizzazione del ruolo del medico di medicina generale. In questo contesto si innesta un aumento della intensità assistenziale con un approccio che metta insieme la presa in carico tipica degli assistiti con un maggiore sviluppo tecnologico che, per esempio, possa arricchire l’approfondimento diagnostico nel setting delle cure primarie con visite ecoguidate". Investimenti che consentirebbero, tra l’altro, diagnosi ancor più accurate con un importante risparmio a tutto beneficio delle casse pubbliche.

"Abbiamo davanti una grande opportunità di cambiamento - prosegue il segretario nazionale della Fimmg -, talmente grande che non può non coinvolgere anche l’impegno del Ministro del Lavoro e del Mef per le dovute valutazioni. Il giusto profilo d’azione non potrà prescindere infatti da un impegno nella finanziaria. Su questa strada la medicina genarale potrà qualificarsi come una "piccola impresa sanitaria" al servizio dell’intero sistema salute e non solo".

Unica nota di preoccupazione la "distrazione" di questi ultimi giorni rispetto al tema delle borse destinate agli aspiranti medici di medicina generale. "Dopo un primo momento – conclude Scotti – nel quale si era responsabilmente sostenuta l’esigenza di un raddoppio delle borse, ora si sente discutere solo di area specialistica. Non vorrei che alla macchina del cambiamento venga a mancare un domani la benzina delle risorse umane. Nessun sistema può essere vincente se non si investe oggi sui medici di medicina generale che dovranno arrivare domani".

Il programma del ministero della Salute

Ministero della Salute e Regioni lavoreranno su quattro temi principali, le carenze di personale medico specialistico, liste d'attesa, governance farmaceutica ed eliminazione delle diseguaglianze nell'accesso alla salute. Lo afferma un comunicato pubblicato al termine dell'incontro tra il ministro e la commissione Salute delle Regioni. "Un Servizio sanitario nazionale robusto e civile, che combatta le diseguaglianze tra le diverse aree del Paese, che non neghi i diritti costituzionalmente tutelati dei cittadini, è un segno irrinunciabile di civiltà e di crescita sociale - afferma Grillo -. Questo è l'impegno che mi assumo come ministro e questo chiedo alle Regioni e alle Province autonome, per affrontare con atti concreti e con un costante sforzo comune tutte le esigenze e i numerosi problemi che la Sanità pubblica e i cittadini hanno davanti".

L'esito del confronto con tutti i rappresentanti delle Regioni e delle Province autonome, si legge nella nota, ha comportato l'individuazione di un metodo di lavoro che ci porterà fin dai prossimi giorni ad approfondire le quattro tematiche individuate. "Il ministero della Salute non sarà commissariato dal Mef - ha sottolineato Giulia Grillo -. Il mio impegno è di aumentare il Fondo sanitario nazionale per venire incontro alle esigenze delle Regioni e ai bisogni degli assistiti. E di farlo concretamente, senza con una mano prendere, e con l'altra togliere, come è avvenuto nella passata Legislatura. Ma senza erogazioni a pioggia, chiudendo realmente i rubinetti delle inefficienze e arrestando la spesa improduttiva e gli sprechi".

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