La morte della ragazza diabetica di Firenze causata dalla sospensione della terapia insulinica, su consiglio di una presunta omeopata, è un fatto gravissimo". A dichiararlo è Lionello Milani, omeopata e presidente dell'Accademia internazionale di medicina fisiologica di regolazione, a margine di un convegno sull'omeopatia ospitato dal Comune di Milano.
L'eseprto precisa: "l'episodio è grave per tre motivi. Prima di tutto perchè sembra che chi ha consigliato la somministrazione di un farmaco omeopatico, non avesse le carte in regola. In secondo luogo perché, anche se fosse stato un medico, non poteva sostituire al 100% un farmaco salvavita come l'insulina con un corrispondente omeopatico. Ultimo aspetto da sottolineare - prosegue - è la disinformazione dei media, che hanno passato il messaggio secondo cui l'omeopatia può uccidere. Non è vero, l'omeopatia - sottolinea Milani - non consiglia la sospensione di farmaci vitali o la sostituzione di farmaci di pronto soccorso e non ha mai consigliato di ridurre drasticamente le terapie di fase acuta, come ad esempio gli antibiotici". L'omeopatia, sostiene l'esperto, "è un'ottima integrazione e ha grandi potenzialità. Ma come tutte le medicine di qualità ha dei limiti che un medico deve conoscere".
Si tratta di un nuovo farmaco per conservare la funzione beta internazionale: è la ricerca Fabulinus, e quello del pediatrico fiorentino è l'unico centro italiano attivo coinvolto
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In Italia, secondo le proiezioni Istat, se proseguisse il trend in crescita degli ultimi decenni, nel 2040 il dieci per cento della popolazione avrà il diabete
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