La stimolazione del nervo vago migliora la funzione di pompa del cuore nei pazienti affetti da scompenso cardiaco.
Lo dimostra Uno studio clinico europeo, coordinato da Peter Schwartz, direttore della Cattedra di Cardiologia dell'Università di Pavia. Lo studio, presentato al 58/o congresso annuale dell' American College of Cardiology, di Orlando (Florida), basato su certezze già dimostrate nell'animale (dallo stesso Schwartz) ma mai prima d'ora sull'uomo, ha coinvolto 32 pazienti con scompenso cardiaco grave e condizioni cliniche stabili. A tutti è stato impiantato un sistema di stimolazione che rilascia impulsi elettrici, sincronizzati con la frequenza cardiaca, al nervo vago cervicale di destra, al fine di aumentare l'attività vagale diretta al cuore. Dopo sei mesi di trattamento, la 'frazione di eiezione' (EF), cioè il valore usato per misurare l'efficacia di pompa del cuore, è aumentata leggermente, ma in modo significativo, dal 22,5 al 26,6%.
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”
Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia
Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
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