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Pioglitazone riduce aterosclerosi cardiaca

Diabetologia Redazione DottNet | 04/08/2008 10:47

Un farmaco contro il diabete riduce la formazione di placche aterosclerotiche nelle arterie coronariche. E' quanto emerge da uno studio americano pubblicato su Jama in coincidenza con la presentazione del lavoro alla conferenza annuale dell'American College of Cardiology, in corso a Chicago.

Dal confronto tra due trattamenti utilizzati nel diabete di tipo 2 è emerso che il pioglitazone è più efficace nel prevenire le patologie vascolari cardiache rispetto alla glimepiride, altro farmaco molto usato. L'aterosclerosi nei diabetici è particolarmente aggressiva, e si stima sia la causa di morte nel 75% dei pazienti.
Un team di ricercatori guidati da Steven Nissen, della Cleveland Clinic, ha condotto lo studio Periscope per confrontare l'efficacia di due approcci alternativi nel trattare l'iperglicemia nel ridurre la progressione dell'aterosclerosi: una strategia che stimola la secrezione di insulina (glimepiride) contro un approccio che aumenta la sensibilità periferica all'insulina (pioglitazone).

Il trial randomizzato e multicentrico ha coinvolto 543 pazienti con diabete di tipo 2 e disturbo coronarico, arruolati tra l'agosto 2003 e il marzo 2006 in 97 ospedali del Nord e Sudamerica e divisi in modo casuale tra 2 gruppi: uno trattato con glimepiride e l'altro con pioglitazone, i ricercatori hanno osservato per 18 mesi la progressione dell'aterosclerosi misurando le modificazioni nella percentuale del volume dell'ateroma (Pav) con diversi esami ultrasonografici su 360 pazienti: nel gruppo trattato con glimepiride la Pav è aumentata dello 0,73%, a fronte di una riduzione dello 0,16% nel gruppo del pioglitazone.

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Anche altri esami, come la misurazione dello spessore della placca, hanno confermato una migliore azione del pioglitazone.
"L'osservazione di un effetto positivo - dichiarano i ricercatori - del trattamento con pioglitazone è, per quanto ne sappiamo, la prima dimostrazione della capacità di un ipoglicemizzante di ridurre la progressione nella aterosclerosi coronarica nei pazienti diabetici".
 

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