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Schizofrenia: si cerca una relazione con i globuli bianchi

Psichiatria Redazione DottNet | 14/09/2018 10:41

Secondo una ricerca della Neuroscience Research in Australia causano l'infiammazione del cervello impattando sulle sue funzioni

Scoperti nuovi indizi sulle cause della schizofrenia. All'origine del disturbo mentale potrebbe esserci anche una infiammazione del cervello causata dalle cellule immunitarie. E' quanto rilevato i ricercatori della Neuroscience Research in Australia, guidati dalla specialista di schizofrenia Cyndi Shannon Weickert in uno studio pubblicato su Molecular Psychiatry.  Usando nuove tecniche molecolari la studiosa ha mostrato che un tipo particolare di cellule immunitarie, i globuli bianchi, causano una infiammazione nel cervello. Queste cellule riescono a "stringersi passando attraverso le fessure nella barriera ematoencefalica" per raggiungere i tessuti, impattando sulle funzioni cerebrali. Un fenomeno confermato da esami del sangue: nei pazienti di schizofrenia che soffrivano di psicosi il livello di infiammazione era doppio rispetto a chi non era psicotico al tempo del test.

"Potremo studiare - ha dichiarato Weickert - i globuli bianchi nei pazienti e cercare di trovare come questi si correlano con i sintomi come allucinazioni, delirio e problemi cognitivi".

  Vi è ancora incertezza nella scienza su cosa causi la schizofrenia: si ritiene che l'innesco sia legato a cambiamenti complessi nelle funzioni cerebrali. Di solito si sviluppa in persone sottoposte a una combinazione di fattori di rischio genetico o ambientale, come gravidanza, abuso di droghe e traumi. Lo studio contraddice un'ipotesi corrente secondo cui le cellule immunitarie sarebbero indipendenti dal cervello nelle malattie psichiatriche e promette di trasformare la ricerca globale sulla schizofrenia, aprendo la strada a nuove terapie mirate basate sulle cellule immunitarie. I risultati suggeriscono che in futuro possano essere efficaci farmaci esistenti che agiscono sul sistema immunitario e riducono le infiammazioni come l'aspirina.

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fonte: Molecular Psychiatry

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