Non è certo famoso per le sue proprietà benefiche. Ma il tabacco, se geneticamente modificato, dimostra di avere caratteristiche opposte: cura malattie autoimmuni e infiammatorie, incluso il diabete. Lo rivela una ricerca condotta da scienziati italiani, pubblicata sulla rivista 'Bmc Biotechnology'.
Il progetto 'Pharma-Planta' guidato da Mario Pezzotti, dell'università di Verona - cui hanno partecipato centri di ricerca di tutta Europa - si prefiggeva di creare piante di tabacco transgenico che producessero una sostanza biologicamente attiva, l'interleuchina 10, una citochina dal potente effetto antinfiammatorio. Dopo aver isolato due diverse versioni di interleuchina 10 (una proveniente da un virus, una da un topo), gli esperti hanno fatto crescere piante di tabacco modificate ed eseguito test per verificarne la capacità di produrre questa sostanza. Ebbene, le piante sono risultate in grado di fornire entrambi i tipi di interleuchina 10 correttamente, producendo citochina attiva a livelli così elevati da consentire di usare le foglie di tabacco senza nemmeno bisogno di processi di purificazione.
Si tratta di un nuovo farmaco per conservare la funzione beta internazionale: è la ricerca Fabulinus, e quello del pediatrico fiorentino è l'unico centro italiano attivo coinvolto
Soprattutto se rossa e lavorata, analisi su 2 milioni di persone
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In Italia, secondo le proiezioni Istat, se proseguisse il trend in crescita degli ultimi decenni, nel 2040 il dieci per cento della popolazione avrà il diabete
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