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Dopo una morte in utero si può tentare subito una nuova gravidanza

Ginecologia Redazione DottNet | 05/03/2019 14:30

Ogni giorno 7.200 bimbi nati morti, lutto difficile da superare

La morte di un bimbo prima della nascita è un'episodio duro da affrontare e di cui nel mondo si registrano ben 7.200 casi al giorno, 2,6 milioni ogni anno. Ma non pregiudica il successo di una gravidanza successiva, anche se non si attendono mesi e mesi, prima di tentare nuovamente di avere un figlio. A incoraggiare i genitori che si trovano in questa difficile condizione è uno studio pubblicato sull'autorevole rivista scientifica Lancet.  Per morte in utero si intende la perdita del bimbo dopo la 22esima settimana di gestazione (precedentemente si parla di aborto spontaneo). Questo evento può esser collegato a complicazioni dovute alla placenta, a un difetto alla nascita, a problemi di salute della madre, al parto ritardato.

I ricercatori dell'Università di Curtin in Australia, hanno esaminato i registri delle nascite di 14.

452 donne in Australia, Finlandia e Norvegia che avevano precedentemente partorito un bimbo nato morto. Un totale del 2% delle nuove gravidanze ha avuto come esito una nuova natimortalità, il 18% una nascita prematura e il 9% bambini nati con basso peso, il resto non presentava particolari problemi. Lo studio ha scoperto che le donne che avevano concepito entro 12 mesi dall'evento di morte prenatale, ovvero 9.109 pari al 63%, non avevano più probabilità di avere un altro parto problematico rispetto alle donne che hanno lasciato trascorrere due o più anni. Decidere di posticipare il concepimento di un nuovo bimbo, in questi casi, dipende quindi da una scelta emotiva dei genitori, ma non è giustificata da particolari necessità fisiologiche.

fonte: lancet

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