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100 babbuini malati come l'uomo, italiano in Texas li studia

Diabetologia Redazione DottNet | 04/08/2008 11:57

Arriva dagli 'antenati' dell'uomo, le scimmie, la nuova speranza per terapie sempre più precoci ed efficaci contro il diabete: una malattia che colpisce oggi circa 4 milioni di italiani, di cui un milione non ancora diagnosticato. In Texas vivono infatti 100 babbuini diabetici come gli uomini colpiti da questa patologia. Animali che dall'età adulta si ammalano di diabete per natura, senza aver subito alcun tipo di modificazione genetica e senza essere stati costretti a una dieta particolare.

A studiarli - convinto che questi primati possano ispirare nuovi trattamenti da 'importare' un giorno nella routine clinica - è un cervello italiano che lavora negli States: Franco Folli, direttore della Divisione di Diabetologia dell'University of Texas Health Science Center di San Antonio.
"I babbuini sono mammiferi che dal punto di vista evoluzionistico e genetico presentano una somiglianza estremamente marcata con l'uomo", spiega l'esperto, a Milano a margine del VII Convegno nazionale Diabete-Obesità in corso all'università degli Studi cittadina. In particolare, afferma, "tra i babbuini 'Papio hamadryas' e 'anubis' già dall'età tardo-adulta il 5-10% sviluppa spontaneamente alterazioni del metabolismo del glucosio, e il 3-5% diventa francamente diabetico".

Folli, in collaborazione con i colleghi Tony Comuzzie e Raul Bastarracea della Southwest Foundation for Biomedical Research (Sfbr) di San Antonio, sta tenendo sotto osservazione "una colonia di quasi 5 mila esemplari, di cui 2.000-2.500 in età a rischio di diabete e circa 100 con diabete ormai conclamato". Grazie alle indagini in corso, "condotte sotto la supervisione dei comitati etici della Sfbr e dell'università di San Antonio - precisa lo specialista - speriamo di individuare in futuro nuove terapie in grado di fare regredire anche nell'uomo" la 'marcia' del diabete.
 

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