La legge 115, che dal 1987 detta le regole per la cura e prevenzione del diabete in Italia, ha bisogno di un nuovo impulso. E' l'appello che Vera Buondonno Lombardi, presidente di Fand, l'Associazione italiana diabetici, lancia al nuovo Governo: "Serve al più presto un rifinanziamento - ha sottolineato, a margine di uno spettacolo teatrale promosso dalla casa farmaceutica Takeda - affinché le indicazioni preziose dettate da questa legge quadro non restino lettera morta".
La priorità, fa sapere Buondonno, è quella di uniformare le diverse realtà regionali. "Non è possibile che a distanza di vent'anni dall'approvazione, ancora permangano forti disparità di trattamento fra i malati italiani. Eppure la legge 115, oltre a definire il diabete una patologia di alto interesse sociale, fissa dei principi fondamentali". Primo fra tutti l'obbligo per le Regioni, cui spetta l'applicazione delle norme, di dar vita a una rete di assistenza specializzata e di garantire l'inserimento sociale e lavorativo dei diabetici. "Non tutte le amministrazioni però - denuncia Buondonno - sono state virtuose".
Si tratta di un nuovo farmaco per conservare la funzione beta internazionale: è la ricerca Fabulinus, e quello del pediatrico fiorentino è l'unico centro italiano attivo coinvolto
Soprattutto se rossa e lavorata, analisi su 2 milioni di persone
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In Italia, secondo le proiezioni Istat, se proseguisse il trend in crescita degli ultimi decenni, nel 2040 il dieci per cento della popolazione avrà il diabete
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