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Ricerca: Calissano (Ebri), a caccia di mini-sosia Ngf per battere Alzheimer

Psichiatria Redazione DottNet | 30/04/2009 10:27

A caccia di mini-sosia del Ngf, il fattore di crescita scoperto da Rita Levi Montalcini, per favorire la plasticità cerebrale e battere malattie come l'Alzheimer.

 

"Si pensava che questa molecola fosse limitata - racconta Pietro Calissano, vicepresidente dell'Ebri (European Brain Research Institute), oggi in Campidoglio a margine delle celebrazioni per i 100 anni della scienziata premio Nobel per la medicina - ma con i decenni è emerso chiaramente che svolge un ruolo importante anche per la plasticità cerebrale, favorendo la sopravvivenza dei neuroni, ma anche contrastando l'Alzheimer e altre patologie neurodegenerative". Il problema è che il Ngf è 'pesante', "non passa la barriera ematoencefalica. Dunque non si può semplicemente iniettare in vena.

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Così - prosegue lo studioso - se alcuni in Italia e all'estero lavorano su virus-vettori che trasportano cellule produttrici di Ngf dove serve, noi stiamo seguendo la strada che punta a creare una molecola identica, ma più snella, in laboratorio. Un sosia sintetico in miniatura, che possa penetrare nell'organismo". Una strada che percorrono anche all'estero, in California e a New York, ma che proprio in Italia potrebbe essere protagonista di una collaborazione che vedrà l'Ebri di Roma impegnato insieme al gruppo di Lilia Alberghina dell'Università di Milano-Bicocca.
 

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