A caccia di mini-sosia del Ngf, il fattore di crescita scoperto da Rita Levi Montalcini, per favorire la plasticità cerebrale e battere malattie come l'Alzheimer.
"Si pensava che questa molecola fosse limitata - racconta Pietro Calissano, vicepresidente dell'Ebri (European Brain Research Institute), oggi in Campidoglio a margine delle celebrazioni per i 100 anni della scienziata premio Nobel per la medicina - ma con i decenni è emerso chiaramente che svolge un ruolo importante anche per la plasticità cerebrale, favorendo la sopravvivenza dei neuroni, ma anche contrastando l'Alzheimer e altre patologie neurodegenerative". Il problema è che il Ngf è 'pesante', "non passa la barriera ematoencefalica. Dunque non si può semplicemente iniettare in vena.
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