Canali Minisiti ECM

Alluminio nei cibi, potenziale rischio da utensili per cucina

Nutrizione Redazione DottNet | 10/12/2019 13:52

Scondo il Comitato sicurezza alimentare può far superare le dosi massime

L'alluminio presente nelle vaschette metalliche e nei fogli di carta stagnola utilizzati per conservare e cuocere cibi può migrare negli alimenti e "portare a un superamento della dose massima stabilita" con "potenziale rischio per la salute per fasce vulnerabili della popolazione", in particolare bimbi e donne in gravidanza. A ribadirlo è un documento del Comitato nazionale per la sicurezza alimentare (Cnsa), pubblicato sul portale del Ministero della Salute. Il comitato ha rivalutato la problematica già esaminata nel parere "Esposizione del consumatore all'alluminio derivante dal contatto alimentare" risalente al 2017, alla luce dei risultati di nuovi studi svolti dall'Istituto Superiore di Sanità.

Come affermato nel precedente parere, la via primaria di esposizione all'alluminio per la popolazione generale resta quella alimentare. Già nel 2008 l'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa) ha definito una dose settimanale tollerabile pari a 20 per un bambino di 20 kg e 70 mg per un adulto di 70 kg.

I dati scaturiti dagli studi condotti negli Stati membri, "indicano una significativa probabilità di superamento di tale dose nei bambini e nei giovani poiché maggiormente esposti all'alluminio contenuto negli alimenti". Mentre "le fasce di età superiori risultano meno esposte sia per le diverse abitudini alimentari sia per il minore rapporto consumo di cibo/peso corporeo". I diversi tipi di alimenti e condimenti, inoltre, favoriscono la migrazione, in particolari quelli acidi, come il succo di limone. Il Comitato auspica pertanto, "l'elaborazione sia di un piano di monitoraggio relativo alla presenza e rilascio di alluminio dai materiali a contatto, sia idonee modalità di informazione del rischio rivolte ai cittadini e alle imprese". Sottolinea l'importanza dell'uso di materiali alternativi o leghe "che minimizzino la cessione", nonché la "definizione di un piano nazionale" e particolare attenzione al "rischio di patologie, come quelle neurologiche o ossee, anche attraverso uno studio osservazionale caso-controllo"

Commenti

I Correlati

Il “modello siciliano” può essere facilmente replicabile su scala nazionale basandosi su di una sana alimentazione e di una corretta attività fisica all’insegna dei “valori” della Dieta Mediterranea

Partendo dall’analisi di oltre 3.800 studi clinici, sono state redatte 81 raccomandazioni che spaziano dall’ambito cardiovascolare all’oncologia, dalle malattie metaboliche ai disturbi neurodegenerativi

Gli effetti positivi da un regime ricco di verdure, fibre e cibi fermentati: la ricerca condotta in Tanzania con partner internazionali di Bonn e Firenze

Uno studio ha evidenziato benefici con la diminuzione dell'apporto calorico a circa 500 kcal al giorno per tre volte la settimana e un'alimentazione normale nel resto dei giorni

Ti potrebbero interessare

La correlazione emerge per la prima volta da uno studio condotto presso l'Università della California, a Riverside, e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation Insight

I ricercatori del Labanof dell’Università Statale di Milano hanno esaminato due scheletri di donne e dei loro feti, con deformità attribuibili all'osteomalacia, una patologia legata alla fragilità ossea e associata alla carenza di vitamina D

Lo rivela uno studio effettuato su 1771 studenti di 48 scuole elementari pubbliche di Madrid

La pratica potrebbe salvare 820.000 vite l'anno

Ultime News

Più letti