Oggi rispetto al passato la mortalità è scesa drasticamente raggiungendo l'1-2% circa
In Italia sono 150mila le persone che soffrono di colite ulcerosa lieve o moderata: una malattia invalidante che mina la qualità di vita del paziente e che vede un numero di pazienti sempre più in aumento. La patologia può causare diverse violente scariche al giorno accompagnate da forti dolori addominali da rendere così difficile svolgere tranquillamente le normali mansioni quotidiane, come quelle lavorative. Per controllarla sono disponibili diversi farmaci tra i quali la mesalazina che rappresenta la terapia di prima linea, secondo le più recenti linee guida della European Crohn's and Colitis Organisation (Ecco).
Scarsa è però l'aderenza ai trattamenti prescritti: almeno il 40% dei pazienti non si attiene alle indicazioni date dal medico curante.
Per Paolo Gionchetti, dirigente medico presso la struttura semplice dipartimentale per le Malattie infiammatorie croniche intestinali dell'Università di Bologna "è fondamentale riuscire ad intervenire tempestivamente con un trattamento in grado di controllare la malattia". "È assolutamente necessario semplificare il più possibile le modalità di assunzione dei farmaci attualmente utilizzati", aggiunge Maurizio Vecchi, docente di Gastroenterologia all'Università di Milano - In questo modo si potrebbe migliorare l'aderenza alla terapia". "La colite ulcerosa è una malattia ancora sottovalutata - dice Alessandro Armuzzi, docente in Gastroenterologia all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma - Causa problemi emotivi e sociali rilevanti, impattando in maniera significativa sulla qualità della vita del paziente stesso".
"Nonostante le malattie infiammatorie croniche intestinali come il Morbo di Crohn e la Colite Ulcerosa siano in così forte crescita, è ancora scarso il livello di conoscenza tra la popolazione - afferma Enrica Previtali, presidente di Amici Onlus - Nonostante in molti casi queste patologie insorgano anche prima dei 30 anni, sono proprio i giovani adulti le persone meno informate".
Gionchetti: "il sanguinamento è il sintomo più frequente della colite ulcerosa ma il sospetto di malattia si ha quando peggiorano i sintomi come la diarrea, il muco e il sangue"
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. La scoperta apre la via ad una opzione terapeutica di grande rilevanza clinica. Il lavoro è stato pubblicato sul Journal of Clinical Investigation
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