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Campagna mondiale per le patologie eosinofile, ESEO Italia illumina il Paese di magenta

Gastroenterologia Redazione DottNet | 19/05/2025 13:54

Roberta Giodice: “Ringraziamo tutti i rappresentanti delle Istituzioni che hanno aderito con grande spirito di partecipazione alla campagna per le patologie eosinofile”

Quarantaquattro monumenti in diciannove Regioni, insieme ad ospedali ed altre realtà che hanno aderito alla campagna ESEO Italia 2025, si illumineranno di magenta per celebrare il mese delle patologie eosinofile e le due giornate dedicate per la campagna: il 18 maggio Giornata Mondiale per le Patologie Eosinofile e il 22 maggio Giornata Mondiale dell’Esofagite Eosinofila (World Eosinophilic Esophagitis - EoE - Day).

Numeri record per una campagna di sensibilizzazione che coinvolgerà palazzi, musei, luoghi culturali conosciuti in tutto il mondo illuminandoli con il colore magenta, simbolo della campagna ESEO Italia 2025, giunta alla quarta edizione, che ha come obiettivo sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di una corretta educazione sanitaria per favorire la riduzione del ritardo diagnostico per i pazienti con patologie gastrointestinali eosinofile, malattie rare e croniche che rimangono sotto diagnosticate o diagnosticate erroneamente, che lasciano molti pazienti sofferenti, senza un trattamento adeguato pur essendoci delle linee guida e delle opportunità di cura a livello globale, in particolare nei paesi a basso e medio reddito.

   

Dalla Mole Antonelliana di Torino alla Fontana del Tritone di Roma, dal Bastione san Remy di Cagliari alla Torre Campanaria di Padova, dal 18 maggio tantissimi luoghi simbolo del nostro Paese si illumineranno di magenta, colore con il quale gli eosinofili, che sono causa delle malattie infiammatorie localizzate nel tratto gastrointestinale, si presentano al microscopio. "Ringraziamo i rappresentanti delle Istituzioni che hanno aderito con grande spirito di partecipazione alla campagna per le patologie eosinofile. Le campagne nazionali di sensibilizzazione sono fondamentali per aumentare il sospetto diagnostico e la consapevolezza del rischio tra la popolazione, aiutando medici e pazienti ad individuare una diagnosi in base ai segni e sintomi individuati", afferma Roberta Giodice (nella foto), presidente dell’Associazione ESEO Italia.

Le iniziative. La campagna di sensibilizzazione del mese di maggio coinvolgerà i principali centri di expertise nel territorio nazionale, con consulenze gratuite, open day, giornate dedicate alla divulgazione in diversi ospedali ed ambulatori specializzati; incontri dedicati alla formazione del personale medico il 21 maggio a Brescia e il 30 a Castellana Grotte (BA); un dibattito istituzionale il 22 maggio al Senato in collaborazione con il sen. Orfeo Mazzella per presentare la Giornata Mondiale dell’Esofagite Eosinofila; il 24 e 25 maggio presso Bracciano (RM) una due giorni di incontri con le famiglie di pazienti ed esperti medici. Per dare maggiore risalto alla Giornata Mondiale dell’Esofagite Eosinofila (22 maggio) ed alla Giornata Mondiale delle Patologie Eosinofile (18 maggio) verranno illuminati di magenta numerosi luoghi o monumenti famosi ed ospedali nelle varie nazioni organizzatrici: dalle Cascate del Niagara negli Stati Uniti, alla Mole Antonelliana di Torino, dal Cincinnati Hospital al Meyer di Firenze e numerosi altri monumenti, siti archeologici ed ospedali nella quasi totalità delle regioni italiane. 

La mission. Durante il mese di maggio ESEO Italia promuoverà diverse iniziative con l’intenzione di sensibilizzare le Istituzioni e la popolazione sulle istanze e sulle necessità ancora non soddisfatte dei pazienti affetti da esofagite eosinofila e patologie gastrointestinali eosinofile, dei loro caregiver, e che prevederà una serie di attività anche a livello mondiale, con incontri e comunicazione dedicata. Obiettivo della giornata del 18 maggio delle Patologie Eosinofile e del 22 maggio dell’Esofagite Eosinofila organizzata dell'Alleanza internazionale è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla prevenzione e sull’importanza di una diagnosi precoce; incoraggiare le persone che non riescono a risolvere i loro problemi gastrointestinali o che manifestano sintomi quali difficoltà a deglutire, necessità di bere molto durante i pasti, dolore al petto o sintomi persistenti simili al reflusso a consultare un medico; chiedere alle Istituzioni un migliore accesso all'assistenza medica, a nuovi trattamenti e ai finanziamenti per la ricerca per migliorare la qualità della vita dei pazienti in tutto il mondo; sostenere i Paesi a basso e medio reddito, promuovendo maggiori investimenti nella ricerca, nella sensibilizzazione e nella formazione medica, soprattutto nelle regioni in cui sono ancora ampiamente trascurate. 

 CHE COS’È L’ESOFAGITE EOSINOFILA

L’esofagite eosinofila (EoE) è una malattia infiammatoria localizzata nell'esofago, caratterizzata da periodi di remissione clinica ed episodi di acuzie. Gli eosinofili sono protagonisti di questa infiammazione, attraverso i numerosi mediatori cellulari rilasciati durante la loro attività. L’incidenza annuale varia in relazione alla provenienza geografica della popolazione inclusa va da 1,6 a 10/100.000. Non ci sono dati di prevalenza in Italia. 

 QUALI SONO LE CAUSE

L’esofagite eosinofila è una patologia immuno-allergica; spesso è possibile trovare la causa dell’infiammazione cronica in un’allergia alimentare e/o respiratoria. Talvolta, però, nonostante i test allergologici ed i tentativi dietetici, non si riesce a comprendere la probabile causa della malattia. Fenomeni autoimmunitari che possono coinvolgere anche altri tratti dell’apparato gastrointestinale possono essere implicati nello sviluppo di questa malattia. 

 SINTOMI

La sensazione del cibo che si blocca e che non riesce a progredire, tempi lunghi per i pasti quotidiani, la necessità di bere per far scendere il cibo, sono tutti campanelli di allarme da considerare e da riferire al medico. 

 TERAPIE

Le diete di restrizioni ed i farmaci (cortisone, soprattutto locale e farmaci biologici) sono le cure al momento utilizzate e considerate efficaci, in attesa che la ricerca scientifica convalidi trattamenti più mirati per le gastroenteropatie eosinofile. 

 RISCHI

Le stenosi, cioè i restringimenti serrati dell’esofago, che non fanno passare né cibo né saliva, per i pazienti affetti da esofagite eosinofila oltre che la malnutrizione cronica ed i disturbi della crescita per tutti i pazienti affetti da patologie gastrointestinali eosinofile. 

 EPIDEMIOLOGIA

40 studi longitudinali (1976 e il 2022) in 15 paesi su 5 continenti su bambini e adulti, l’incidenza è di 5.3 ogni 100.00 persone-anno, mentre la prevalenza è di 40 su 100.000 e tale dato sarebbe frutto di un incremento del numero di biopsie esofagee, anche se al contempo sembrano aumentati gli accessi per endoscopia con indicazione disfagia. Si stima che il rapporto maschi/femmine sia 3/1 anche se al momento questo dato non presenta delle spiegazioni dal punto di vista fisiopatologico. Gli americani bianchi sembrano più colpiti (58%) rispetto agli Afro-Americani (34%) e ad altre etnie (8%).

Gastroenteropatie eosinofile (EGE)

Le EGE costituiscono invece un gruppo di malattie rare, eterogenee e maldefinite sia clinicamente che in termini eziopatogenetici. Sono diagnosticate se si rileva ipereosinofilia in 1 o più parti dell’apparato gastrointestinale in assenza di una causa nota di eosinofilia. La prevalenza riportata è diversa a seconda delle regioni geografiche, con tassi che variano da 5 0,2 casi/100.00 bambini nel Regno Unito a 8,9 casi in Australia a 43 casi/100.000 bambini negli USA.

La Diagnosi si basa per lo più su 3 criteri diagnostici:

1.         presenza di sintomi aspecifici gastrointestinali (diarrea, vomito, dolori addominali)

2.         infiltrazione eosinofila in uno o più tratti dell’apparato gastrointestinale

3.         esclusione di altre cause di eosinofilia gastrointestinale (malattia infiammatoria cronica, infezioni parassitarie, immunodeficienze primarie).

La presentazione clinica della EGE varia in base al tratto gastrointestinale interessato, ma le manifestazioni più frequenti sono caratterizzate da vomito, diarrea, dolore addominale, perdita di peso o mancato accrescimento dovuto a malassorbimento e perdita delle proteine, sanguinamento franco od occulto, anemia e ittero ostruttivo.

Le EGE vengono poi classificate in base al tratto intestinale coinvolto (gastrite, gastroenterite, colite, proctocolite etc) o in base alla localizzazione degli eosinofili a livello tissutale (serosica, mucosale o muscolare). La forma mucosale è la forma più frequente e la muscolare la più rara. Data la rarità di queste malattie, prima di fare diagnosi di EGE, devono essere escluse cause comuni di eosinofilia tissutale quali infezioni parassitarie, malattia infiammatoria intestinale, malattie del connettivo, allergia a farmaci, disordini linfoproliferativi.

Se sono coinvolti gli strati muscolari, dolori addominali, crampi e ostruzione intestinale possono essere i sintomi di presentazione e in rari casi si può avere una perforazione d’organo. Le forme a carico delle sierose sono associate ad ascite e distensione addominale.

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