Una serie di nuovi test di carattere cognitivo e comportamentale sarebbero in grado di predire i rischi di sviluppare il morbo di Alzheimer con 6 anni di anticipo sul manifestarsi della malattia: il nuovo strumento di analisi messo a punto e sperimentato negli Usa ha dimostrato di essere particolarmente utile per gli anziani oltre i 65 anni.
Il nuovo indice dei rischi, che contiene una lista precisa di manifestazioni e sintomi che indicano appunto con anni di anticipo un forte pericolo di sviluppare il morbo, ha correttamente individuato il livello di rischio per l'88% dei partecipanti alla nuova indagine pubblicata sulla rivista ''Neurology''. Tra i fattori di rischio elencati dagli studiosi dell'università di California figurano: lentezza di movimenti anche appena percettibile o mentale, età avanzata, essere portatori del gene ApoE4, avere un bypass cardiaco, non bere alcun alcol, fare fatica ad abbottonarsi una camicia correttamente ecc. L'indice dei rischi è stato studiato per sei anni su 3.375 persone di età media 76 anni che non avevano all'inizio dei test alcun segno di demenza. Nei 6 anni successivi, 480 persone hanno manifestato demenza senile. Il 56% di coloro i quali avevano il 'punteggio' più alto nell'indice dei rischi ha manifestato l'Alzheimer.
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