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Rinnovo contratto medicina generale, sì dal Mef all'atto indirizzo

Medicina Generale Redazione DottNet | 21/02/2020 18:54

Scotti: "Un passo avanti fondamentale affinché i medici della medicina generale possano vedere finalmente riconosciuto una parte del loro diritto alla evoluzione del proprio reddito"

Il ministero dell'Economia ha espresso parere favorevole rispetto all'Atto di indirizzo per il rinnovo dell'Accordo collettivo nazionale della medicina convenzionata. A spiegarlo in una nota è la Fimmg, Federazione italiana medici di medicina generale. "Un passo avanti fondamentale - evidenzia il segretario generale Fimmg, Silvestro Scotti - affinché i medici della medicina generale possano vedere finalmente riconosciuto una parte del loro diritto alla evoluzione del proprio reddito troppo ritardato dalla necessaria complessità di discussione del rinnovo normativo dell'Accordo collettivo nazionale (Acn). Il percorso non è ancora alla fine, ma grazie alla primaria attenzione del ministro Roberto Speranza, prima, e del ministro Roberto Gualtieri, ora, entro qualche mese la partita si potrebbe finalmente chiudere".

"Ora toccherà alla Conferenza delle Regioni - aggiunge Scotti - attivare sulla base del parere favorevole la bozza preliminare già stilata il 5 settembre scorso". Un percorso che dovrà ancora dipanarsi attraverso diversi step, ma che "se si evitano complessità burocratiche, a questo punto non più tollerabili, potrà concludersi entro pochi mesi". "Entro breve, quindi - conclude Fimmg - si potranno ottenere l'adeguamento degli stipendi dei medici al 2017 e il riconoscimento delle quote arretrate relative al 2018, 2019 e parte realizzata del 2020.   Integrazioni dei trattamenti economici nelle misure dell'1,09% per il 2017, valore a cui si aggiunge l'incremento corrispondente dell'indennità di vacanza contrattuale pari allo 0,75%, per un totale dell'1,84%. L'approvazione dell'Atto di indirizzo crea poi anche la definizione dei contenuti economici a definirsi al completamento dell'Acn per il 2018 con un incremento previsto per il conseguimento di un beneficio complessivo a regime del 4,23%.  

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