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Lavorare fino a tarda età allontana il rischio di contrarre l'Alzheimer

Geriatria Redazione DottNet | 18/05/2009 15:32

Ne saranno contenti i membri del Governo che vorrebbero che i lavoratori andassero in pensione sempre più tardi. Mantenere il cervello attivo lavorando fino a tardi è un modo efficace per tenere lontano e ritardare l'Alzheimer.

A sostenerlo è uno studio dell'istituto di psichiatrica del King's college di Londra, pubblicato sull''International Journal of Geriatric Psychiatry'. In particolare si stima che ogni anno in più di lavoro corrisponda a sei settimane di ritardo dell'inizio della vecchiaia. Alla conclusione i ricercatori vi sono giunti dopo aver analizzato i dati di 1.320 pazienti malati di demenza, di cui 382 uomini. Così hanno scoperto che per gli uomini continuare a lavorare fino a tardi, li aiuta a mantenere il cervello attivo abbastanza da ritardare la demenza, causata dalla perdita di cellule nel cervello. Secondo gli esperti un modo per accumulare il maggior numero possibile di connessioni cellulari è di mantenersi mentalmente attivi nella vita.

Cosa conosciuta come 'riserva cognitiva'. Non solo una buona educazione intellettuale e scolastica può aiutare in tal senso, ma anche la stimolazione intellettiva continuata in tarda età. Si è visto infatti che le persone sono andate in pensione tardi hanno sviluppato l'Alzheimer successivamente rispetto a quelle che hanno lasciato il lavoro prima. ''La possibilità che la riserva cognitiva di una persona - spiega John Powell, uno dei ricercatori - possa essere modificata in tarda età corrobora l'idea 'usala o la perdi'. Tuttavia il pensionamento sta cambiando, e per alcune persone può essere intellettualmente stimolante come il lavoro''.

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