Più defibrillatori sul territorio per fare fronte al rischio di arresto cardiaco improvviso che, ogni anno, uccide in Europa 700.000 persone, di cui 50 mila in Italia.
Per questo, dunque, " occorre sostenere fortemente il disegno di legge in discussione al Senato sulla diffusione di questi apparecchi, automatici e semiautomatici, favorendo una cultura della prevenzione". E' il messaggio che arriva dalla tavola rotonda dedicata al tema a cui hanno partecipato, a Roma, medici, politici e legislatori. L'incontro è stato organizzato dal Gruppo De Vita, all'Auditorium del Centro congressi dell'università Cattolica della capitale.
Nel corso della tavola rotonda, Stefano De Lillo (Pdl), componente della Commissione Sanità del Senato, ha illustrato i punti principali del progetto di legge in discussione a Palazzo Madama, a partire dalla diffusione di questi apparecchi sui mezzi di soccorso
mobile. Mentre Giuseppe Coppola, della Fondazione italiana cuore e circolazione-Onlus, ha parlato di alcuni progetti di sensibilizzazione che coinvolgono la scuola secondaria.
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”
Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia
Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
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