Gestiranno la prescrizione di farmaci e il monitoraggio. App e medicine a casa: sarà una rivoluzione per la medicina del territorio
I medici di base chiedono al Ministro della Salute di poter gestire la fase 2 e il passaggio dalla pandemia all'endemia con un chiaro protocollo terapeutico per i pazienti Covid a casa e più poteri per gestire la prescrizione di farmaci e il monitoraggio. La proposta della Federazione nazionale dei medici di famiglia (Fimmg) è contenuta in un documento, di cui l'ANSA ha preso visione, che sarà inviato al Ministero nelle prossime ore . "Vogliamo poter chiedere alle farmacie ospedaliere antivirali e idrossiclorochina per i malati in isolamento domiciliare, indicare i controlli dei malati alle unità speciali Usca quando serve, l'uso dell'app messa a punto in Israele e già all'attenzione dell'Oms che con un video-selfie fornisce in tempo reale al medico la saturazione, la frequenza cardiaca e respiratoria del paziente a casa", spiegano alla Fimmg. Il segretario nazionale della Federazione Silvestro Scotti mette sul tavolo per la fase 2 "una vera rivoluzione della Medicina generale", con strumenti, potere di gestione e monitoraggio capillare.
Un cambio di passo insomma che consenta realmente i 43 mila medici di base italiani di svolgere la loro professione.
E inoltre sottolinea che di quei 235 milioni previsti per fornire agli ambulatori apparecchiature diagnostiche, il 20% è stato destinato (nel Dpcm per il sostegno alle imprese) all'acquisto di strumenti come i saturimetri, essenziali per il monitoraggio dei malati, e possono essere usati anche per l'app messa a punto da un manager israeliano che consente al medico, attraverso uno smartphone, di eseguire in pochi secondi il check del paziente. "Strumenti come questi non andranno sprecati nella fase in cui si passerà all'endemia e neppure successivamente - chiarisce - poichè i malati cronici non sono scomparsi con il Coronavirus, il monitoraggio riguarda anche loro e gli stessi ambulatori funzionerebbero meglio con il controllo a distanza". Intanto, in assenza di un piano nazionale specifico per la cura dei pazienti a casa, ogni regione si è organizzata da sè. L'Emilia Romagna per esempio ha allestito degli ambulatori Covid dove si prendono in carico i sospetti contagiati.
A Napoli l'Asl di Pozzuoli ha recuperato una scorta di idrossiclorochina e l'ha destinata ai medici di famiglia che hanno in cura positivi al Covid. "Ma è evidente la necessità di un Piano nazionale - conclude Scotti - non possiamo affrontare un'epidemia con iniziative locali. Bisogna creare un meccanismo sul territorio, che tenga conto delle differenze geografiche. E gli investimenti devono essere orientati pensando anche al dopo-Coronavirus. Mettere in mano ai medici di famiglia la gestione dei contagiati non gravi semplifica tutto".
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Scotti: "Questo passo rappresenta l'inizio della semplificazione burocratica per la gestione territoriale di opzioni terapeutiche innovative ed efficienti". Buzzetti (Sid): "Migliorano l'aderenza e la gestione della malattia"
Il professionista non diponeva il ricovero della sua assistita e, a seguito dell’aggravarsi delle condizioni, la donna decedeva dopo un accesso in emergenza
"Con questi metodi le ASL tentano di imporre surrettiziamente un tetto di spesa o un budget di spesa tentando di mistificarlo con il rispetto della appropriatezza prescrittiva che è ben altra cosa"
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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