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Coronavirus: il selenio potrebbe favorire la guarigione

Nutrizione Redazione DottNet | 30/04/2020 11:51

Cina, le zone con alti livelli fanno registrare tassi di mortalità molto più bassi

 I tassi di mortalità e di guarigione per coronavirus potrebbero anche essere legati ai livelli medi di selenio assunti dalla popolazione con la dieta: pericolose eventuali carenze del minerale potrebbero aumentare la mortalità per la sindrome Covid-19. Lo suggerisce uno studio pubblicato sull'American Journal of Clinical Nutrition e condotto presso l'Università del Surrey.   "Date le evidenze scientifiche che legano le infezioni virali alla carenza di selenio, ci siamo chiesti se il COVID-19 in Cina potesse essere collegato alla cosiddetta 'catena della carenza del selenio', che si estende dal Nord-Est al Sud-Ovest del paese", spiega l'autrice Margaret Rayman. In Cina, infatti, ci sono zone in cui la popolazione ha alti livelli di selenio nel corpo e altre zone in cui invece la popolazione è molto carente del minerale.   Gli esperti hanno visto che a Enshi nella provincia Hubei, dove c'è la più alta assunzione di selenio nella popolazione rispetto al resto della Cina, il tasso di guarigione (percentuale di guariti) era quasi il triplo più alto che il tasso medio di guarigione di tutte le altre città nella provincia di Hubei.

Al contrario, nella provincia Heilongjiang, dove la popolazione ha un assorbimento di selenio tra i più bassi del mondo, il tasso di morte per COVID-19 era quasi 5 volte maggiore di tutto il resto della Cina.   Lo studio indica l'importanza del selenio per contrastare le infezioni virali e in particolare il coronavirus, però, essendo stato eseguito solo a livello di popolazione e non di individui, non è sufficiente a stabilire l'importanza dell'integrazione del minerale per il singolo individuo.

fonte: 'American Journal of Clinical Nutrition

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